Un’emergenza che ha portato allo scoperto lacune, ritardi ed inefficienze nella complessa macchina dei soccorsi, nonchè nel delicato lavoro di prevenzione. Il premier illustrerà domani le sue linee d’azione in materia. Nei giorni scorsi ha già anticipato che l’intenzione è quella di dare “poteri straordinari a chi si occupa di emergenza e ricostruzione, ovvero alla Protezione Civile e al commissario per la ricostruzione. Non possiamo avere strozzature burocratiche, dobbiamo dare un segnale di accelerazione forte e chiaro” ai cittadini.
L’indicazione è chiara. L’emergenza non tollera lentezze e dunque si deve ‘fluidificare’ il sistema, togliendo – dove necessario – alcune competenze agli enti locali per trasferirle al centro. Direttore del Dipartimento e Commissario alla ricostruzione devono essere messi in grado di intervenire nell’immediato con tutti gli strumenti necessari e, in via straordinaria, anche in deroga alle normative.
E qui entra in gioco l’Anticorruzione che deve dare l’ok preventivo alle deroghe per evitare che la velocità delle procedure riguardanti gli appalti, ad esempio, vada a discapito della trasparenza degli affidamenti. Per quanto riguarda la ricostruzione, soprattutto, si punta a velocizzare l’iter per le scuole e lo smaltimento delle macerie.
Quella di questa mattina, ha spiegato Cantone, “è stata una riunione proficua, abbiamo individuato i problemi sorti e su questo ci sarà adesso una valutazione da parte del presidente del Consiglio. Spetta a lui decidere come intervenire e con che tipo di provvedimento”. Anche sulle risorse c’è da semplificare. Gli stanziamenti per il terremoto si trovano ora nel decreto Sud e nel Milleproroghe. L’intenzione è quella di unificarli in un unico provvedimento.
E, sotto impulso degli eventi, si muove anche il Senato, dove da un anno e mezzo stava ad ammuffire il disegno di legge delega di riordino della Protezione civile approvato dalla Camera. L’Aula ha detto sì alla richiesta della senatrice Maria Mussini (Misto) di inserire con urgenza nel calendario dei lavori il provvedimento. Già domani il ddl sarà in Aula. Se Palazzo Madama lo approverà definitivamente, dovranno poi essere i decreti attuativi a definire la riforma del sistema.
Fonte ANSA
Commenta