(ANSA).
Rigopiano: la rabbia del padre di Feniello, sfogo in ospedale
Duro sfogo di Alessio Feniello, padre di Stefano, 28enne morto tra le macerie dell’hotel Rigopiano, stamani, all’ospedale di Pescara. La rabbia di Feniello è esplosa nell’atrio della struttura sanitaria, davanti ai giornalisti; poi l’uomo è stato accompagnato dalle forze dell’ordine e dal personale sanitario in un’altra stanza, dove è proseguito le sue esternazioni. “È una settimana che sono qui in ospedale”, ha urlato, tra l’altro, il papà di Stefano. Il nome di Stefano, venerdì pomeriggio, era stato erroneamente inserito in una lista, comunicata dalle autorità ai familiari, relativa a cinque persone vive che sarebbero dovute arrivare a breve in ospedale. Ma il ragazzo, originario di Valva (Salerno) che si trovava all’hotel Rigopiano insieme alla fidanzata, Francesca Bronzi, uscita indenne dal disastro, non è mai arrivato. Ieri il riconoscimento da parte dei familiari e la conferma della morte.
2 Commenti
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solamente non capisco perchè prendersela con i medici dell’ospedale .. sono lì al lavoro, e non hanno nessuna colpa per quello che è successo
piuttosto, io me la prenderei con chi ha fatto questa falsa abolizione delle province, fatta con i piedi, SENZA trasferimento di fondi e competenze. Roba da criminali. Quelle strade erano e SONO provinciali: questi sono i risultati. Ma ok, abbiamo risparmiato qualche migliaio di euro, evvaii! lo 0.000x del bilancio statale. Le province servivano, servono.. questa ne è stata una grande prova.