“Adesso Piero – aggiunge – accetti il confronto sul tema. Per riflettere sul fallimento di questi anni e per trovare le soluzioni. Non commetta gli errori del referendum, quando evitò il confronto, ed acconsenta ad un momento di riflessione. Mi auguro la sua sia una sana autocritica, propedeutica alla costruzione, e non solo l’inizio della guerra in famiglia. Lo scontro con Roberto sempre più evidente”.
“Si superi il dramma familiare per parlare di futuro. Salerno – sottolinea – sarà a dimensione di giovani quando abbandonerà le clientele delle partecipate, quando promuoverà occasioni concrete per gli operai specializzati ed i laureati. Quando i fondi europei saranno utilizzati per investimenti strategici e non sul mattone e per costruire il consenso dei soliti noti. Salerno sarà città per i giovani quando il Comune deciderà di abbattere la pressione fiscale e quando sarà imposto uno stop ai signori della grande distribuzione che stanno uccidendo commercianti e giovani. Sarà per i giovani quando qualcuno capirà che bar e centri commerciali non possono sostituire grandi industrie, quando qualcuno programmerà seriamente l’offerta turistica”.
“Sarà città per i giovani quando la forza dei simboli sarà sostanza. Quando cioè un padre non imporra’ i pargoli, mortificando il merito e offendendo tutte quelle famiglie che fanno sacrifici veri per lo studio ed il futuro dei figli” conclude Amatruda.
Celano: Piero ha ragione, nella città clientele e disservizi bloccano i giovani
Davvero difficile questa volta dar torno a Piero De Luca! “Bisogna far si che i giovani riacquistato fiducia nella politica e nelle istituzioni”, dice il primogenito di famiglia. E come potrebbero nell’assistere al trasferimento ereditario del potere e della gestione che si tenta di perpetrare nella nostra città? E come potremmo invogliare i giovani alla politica ed alla fiducia nelle Istituzioni se vertici apicali delle stesse esaltano pratiche clientelari e,sovente, calpestano, sprezzanti, regole e buon senso? Piero de Luca poi si accorge con estremo ritardo che, dopo 1/4 di secolo circa di governi di famiglia della città, a Salerno non vi sono spazi di aggregazione per i giovani. Con piacere accogliamo che, sebbene con estremo ritardo, anche il “figlio” si sia reso conto dell’assenza di una politica per i giovani in città prodotta dal padre e dalle sue amministrazioni pseudo progressiste. Infine Piero De LUCA si indigna per la fatiscenza dell’edilizia scolastica in città, ritenendo incredibile che ci siano ancora scuole in cui non funzionano i termosifoni e con gli infissi rotti. E come dargli torto! Per questo dice di aver scomodato Canfora… Piero, pero’, non si è accorto forse che tali problematiche sono ben più increscioso nelle scuole di competenza comunale (materne, elementari e medie) e che per tali deficienze nelle settimane scorse siamo energicamente intervenuti per chiedere una inversione di rotta. Farebbe bene Piero a chiamare, dunque, anche il padre ed il fratello Roberto.. anche se ho l’impressione che alla famiglia interessino di più le “luci”…. della ribalta…
Qualcosa non è andato come voleva lui? Ora si mettono in piazza le guerre familiari?