Dalle opposizioni solo sciocchezze e tentativi di delegittimazione per creare confusione. La realtà è tutt’altra. La mia Amministrazione ha trovato tante situazioni scabrose e critiche che, da oggi in poi, saranno rappresentate ai cittadini di Pellezzano. Il Parco Urbano dell’Irno è un esempio emblematico di come le precedenti Amministrazioni hanno inteso governare la Cosa Pubblica agendo nel totale disprezzo del bene comune. Il Parco Urbano dell’Irno prevedeva, al momento della sua costituzione, la partecipazione di cinque Enti (Pellezzano, Baronissi, Provincia di Salerno, Consorzio del Sarno, Patto Irno-Picentini), che successivamente si sono ridotti a due: il Comune di Pellezzano e quello di Baronissi. Dal 2014, insieme, abbiamo manifestato la volontà politica e amministrativa di tenere in vita l’Ente Parco, nonostante le difficoltà e nonostante la legge ne prevedesse già lo scioglimento. Una volontà che non è mai venuta a mancare con azioni atte a garantire la salute dei cittadini e la salvaguardia del territorio (vedi la costituzione in giudizio come parte civile nel procedimento che vedeva le Fonderie Pisano a dover rispondere su problematiche ambientali; non ultimo, nel dicembre 2016 il Parco ha espresso parere sfavorevole all’immissione di scarichi di acque reflue nel fiume Irno da parte delle Fonderie). Non esiste nessun finanziamento concreto e utilizzabile, come invece continua a raccontare chi inventa favole strumentali, come di solito usa nel suo modo di fare politica. Ma, d’altronde, siamo abituati alle sue campagne elettorali basate sul nulla per screditare gli altri che invece lavorano per il bene della comunità. Come favole sono anche quelle inerenti la Pellezzano Servizi. Tutte bugie già smentite da fatti concreti.
Adesso basta!
Non è più ammesso e concesso buttare fango su chi agisce solo per la città di Pellezzano cercando, inoltre, di risolvere tutti i danni provocati dai precedenti amministratori. E, sempre per la chiarezza e per la trasparenza che ci contraddistinguono, il Parco Urbano dell’Irno è stato sciolto nel rispetto al decreto legislativo 175/2016 articolo 20, per il venir meno dei presupposti di cui all’articolo 2602 del Codice Civile, per effetto anche dell’articolo 4 dello Statuto del Parco stesso, nonché dalla volontà del Comune di Baronissi con delibera consiliare 71/2016. Dunque, l’Ente Parco era diventato, ancor di più, improduttivo e costoso. Perciò è inutile riproporre sempre le stesse menzogne solo per prepararsi alla campagna elettorale!
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