Il decreto di fermo eseguito dal centro operativo della Dia di Napoli – emesso dal tribunale di Napoli su richiesta della Dda partenopea – riguardano Giovanni Del Prete, di 27 anni, Leopoldo Tremante, di 57 anni, Antonio Del Prete, di 29 anni, e Giovanni Castiello, di 42 anni. I quattro, ritenuti appartenenti al clan Moccia, sono accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso: secondo gli investigatori hanno più volte imposto il pizzo a un imprenditore che si è aggiudicato ad Afragola, in provincia di Napoli, gli appalti per il montaggio e la manutenzione delle luminarie pubbliche sia nel paese che nelle zone limitrofe. I primi ad essere stati sottoposti a fermo sono Giovanni Del Prete (già arrestato per lo stesso reato nell’ottobre del 2012) e Leopoldo Tremante.
Il primo gestiva la trattativa con la vittima mentre il secondo svolgeva il ruolo di intermediario. La vicenda è emersa durante un’intercettazione telefonica: l’imprenditore vittima del clan ha inizialmente negato di avere subìto minacce o richieste estorsive poi, davanti all’evidenza, ha confermato di essere stato avvicinato da amici dei “compagni di Afragola” che gli avevano chiesto di versare 3 mila euro in due tranche, a partire da giugno 2013. La prima rata la vittima l’aveva già versata in occasione delle festività natalizie.
Dalle indagini è emerso che i contatti tra l’imprenditore e gli “amici di Afragola” erano iniziati nel 2011. In quell’anno alcuni operai dell’imprenditore al lavoro in un cantiere erano stati minacciati da un uomo che si era presentato come il capo della camorra locale. La richiesta, allora, fu di 4 mila euro “forfettarie” da corrispondere in due rate. Alle richieste di pizzo, che si sono ripetute nel corso degli anni successivi al 2011, hanno preso parte anche Antonio Del Prete, fratello di Giovanni, e Giovanni Castiello. I decreti di fermo nei confronti di queste ultime due persone sono stati emessi dopo una perquisizione domiciliare.
(ANSA).
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