Il titolare, Ciro Scognamiglio, 42 anni, e i suoi dipendenti, avevano appena servito dei clienti. L’agguato, per fortuna, è scattato quando il personale era rientrato nel laboratorio e i clienti già andati via. La sparatoria sarebbe avvenuta alla presenza mamme che a quell’ora accompagnavano i figli a scuola e avrebbero scatenato il panico.
Tra i moventi ipotizzati c’è il racket, eventualità avanzata anche da vive nel quartiere, come il presidente della Terza Municipalità, Ivo Poggiani, secondo il quale la camorra spara sulle eccellenze anche per riportare il Rione nel “buio dal quale sta tentando di uscire”. Per il sindaco Luigi de Magistris, quanto è accaduto “è inaccettabile. Il controllo del territorio compete allo Stato: non si può sparare in maniera indisturbata nella nostra città”.
Lo scrittore Roberto Saviano attacca: “E’ evidente che lo Stato (fanno eccezione quei magistrati e le forze dell’ordine che lavorano con scarsi mezzi e che sono unica ancora di salvezza in un mare di indifferenza) non ha alcuna volontà di aiutare il rione Sanità, è evidente che lo Stato nella sua inerzia è connivente”, scrive in un post. E aggiunge: “E’ evidente che lo Stato, nella sua inerzia, è il protettore occulto non certo dei cittadini, ma delle paranze che sparano, spaventano e uccidono”.
Secondo quanto accertato dalla Polizia in azione sono entrate due persone incappucciate, in sella a uno scooter, giunte al civico 24 percorrendo via Arena della Sanità contromano. Dopo avere sparato tre colpi calibro 9 sono fuggite. Scognamiglio è affranto per l’accaduto, non ha voglia di parlare con i cronisti che gli chiedono un commento. Con gli occhi gonfi di lacrime si rivolge a qualche cliente e dice: “Non me lo dovevano fare, sto male”. Appartiene a una famiglia che ha iniziato a produrre dolci, nella Sanità, dal 1920. E sono in molti a pensare che chi ha sparato volesse colpire un simbolo.
Lui è un pasticciere “di terza generazione”: nel corso degli ultimi anni, partendo dalla Sanità, ha aperto diversi punti vendita a Napoli, espandendo la sua attività e, soprattutto, creando nuovi posti di lavoro. Ciononostante non ha mai voltato le spalle alle sue origini: nella Sanità ancora vive e lavora, con la sua famiglia.
La leggenda vuole che anche Totò abbia frequentato i locali della panetteria della nonna di Ciro. Il “principe della risata” era nato una ventina di anni prima, proprio lì vicino. Scognamiglio è anche l’inventore dei ‘fiocchi di neve’, piccole paste di pasta brioche soffice con il cuore di panna montata, ricotta e crema, il tutto spolverato di zucchero a velo. Un dolce nato nel 2005 che lo ha reso famoso in tutta Napoli. Ne sforna migliaia al giorno e oggi qualcuno ha provato a fermare la sua crescita.
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