Tuttavia, per Cammarota “rimane la differenza tra l’accertamento sulla idoneità alla mansione, in capo al medico interno, e sulla inabilità al lavoro, che compete al collegio del MEF; ed è chiaro che, dalla cessazione dell’incarico del precedente medico competente fino al 20 marzo v’è un vuoto che andava colmato diversamente, e che le convenzioni con le Asl per gli eventuali accertamenti diagnostici comunque saranno un onere pubblico”.
“Lo scontro tra l’amministrazione e la sua polizia è un male per la città”, afferma Cammarota, e “la nota del Comune, anzicchè costruire ponti, alimenta distanze e muri”; occorre invece “un gesto distensivo”, conclude Cammarota, per il quale “se il Comune ritiene dovute le visite e i Vigili illegittime quelle disposte in Napoli, basta sospendere le visite mediche affidate al collegio ministeriale ed affidarle al medico competente interno che verrà, tra pochi giorni, individuato con l’evidenza pubblica”.
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