Nel frattempo ieri sera i carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore e della locale tenenza scafatese, agli ordini del comandante Francesco Mortari e del maresciallo Antonello Catapano, hanno eseguito un approfondito sopralluogo all’interno della fabbrica dove ha perso la vita il giovane operaio.
Sorrentino, secondo una prima ricostruzione dei fatti, non si sarebbe accorto che il macchinario con cui stava lavorando ha mollato la lastra di vetro tenuta in bilico e che poi lo ha ucciso. Adesso bisognerà comprendere se il giovane avesse rispettato tutti gli standard di sicurezza previsti dalla legge e se l’attrezzatura utilizzata dal trentaduenne rispettava la normativa in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro.
Il giovane era diventato marito da qualche mese. Lo scorso agosto, infatti, aveva coronato il sogno della sua vita: sposare la storica fidanzata Antonella, originaria di Castellammare di Stabia. Con lei faceva grandi progetti per il futuro. Sognavano di avere un figlio, che avrebbe consolidato un sentimento giovane ma intenso.
Anche nell’aziendadi via Catalano, Gennaro Sorrentino era ben voluto da tutti. Era considerato un gran lavoratore, sempre pronto a darsi da fare. Aveva lavorato per lungo tempo in un’altra azienda di Scafati. Poi, alcuni mesi fa, l’inizio della nuova esperienza professionale, come addetto all’imballaggio delle lastre di vetro, nello stabilimento dell’area ex Copmes. A Gennaro piaceva quel lavoro fino a quando un destino beffardo non ha distrutto tutto.
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