Finisce zero a zero, laddove per zero si intende la percentuale di avviare una trattativa per l’utilizzo degli ammortizzatori sociali e se vogliamo anche le probabilità di discutere con la dirigenza della Essentra Ex Filtrona. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, infatti la società inglese anche ieri, al vertice convocato in Confindustria, si è fatta rappresentare da chi non aveva deleghe a trattare ma solo a ribadire la decisione già comunicata: licenziamento collettivo e chiusura delle attività.
Il mancato raggiungimento di un accordo – anzi, quantomeno di un tentativo di dialogo – e le scarse certezze per il futuro hanno fatto esplodere la rabbia dei lavoratori che dalla sede di Confindustria si sono spostati in Via Trento; i dipendenti dell’Essentra hanno bloccato il traffico veicolare, esposto striscioni, urlato la loro rabbia. Un tavolo che si protrarrà per circa due mesi, dopodiché i lavoratori – in mancanza di fatti nuovi e positivi in relazione all’accesso agli ammortizzatori sociali i alla riconversione produttiva dell’azienda – andranno verso la mobilità e il licenziamento.
“Abbiamo chiesto un incontro con la dirigenza per trovare soluzioni alternative ai licenziamenti – ha detto Anselmo Botte della Cgil – ma non c’è verso di parlare con la proprietà. Chiuso un altro verbale che rimanda al prossimo incontro del 14 marzo con il solito ordine del giorno: licenziamento collettivo e chiusura delle attività. Noi faremo di tutto per portare la vertenza a Roma, sui tavoli del ministero competente”.
Fonte LIRATV
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