“Noi della Cisl Pensionati – ha detto – da tempo stiamo indirizzando la nostra attenzione principalmente alle ricadute sociali che il fenomeno manifesta presso la popolazione giovanile, quale sintomo di disagio sociale. Questo perché come sindacato continuiamo a ribadire che gli anziani non rubano il futuro ai giovani, anzi sono proprio gli anziani che come padri ,mamme o nonni vogliono un futuro sereno per i propri figli o nipoti. Proprio per questo la Fnp ha istituito il “Festival delle Generazioni” che, a tutti i livelli , unisce giovani e anziani attraverso iniziative e manifestazioni che favoriscono e incentivano il rapporto tra la generazioni . Ecco perché chiediamo una riflessione a 360 gradi sul gioco d’azzardo, che per molti adolescenti rappresenta un’occasione di fuga dal grigiore quotidiano e dalla solitudine”.
Occorre fare molta attenzione da parte delle famiglie e puntare soprattutto sulla prevenzione, perché certe situazioni incidono sulla crescita dei ragazzi ma creano gravi ripercussioni sulle stesse famiglie. “Soprattutto i minorenni si illudono di risolvere i loro problemi esistenziali, sociali ed economici con le slot-machine, le scommesse, il poker online, il lotto o il superenalotto. La recente operazione della Finanza tra Scafati, Angri e San Marzano sul Sarno, d’altronde, lo testimonia. Ecco perché vogliamo contribuire a chiedere come intervenire per proteggere le fasce di popolazione più deboli da quello che può diventare a tutti gli effetti una malattia”.
Da qui, la proposta alle 158 amministrazioni comunali del territorio: “Tanti enti stanno adottando dei regolamenti anti gioco d’azzardo. C’è chi fissa la distanza minima da scuole, centri di aggregazione, strutture sanitarie residenziali e dalle aree verdi attrezzate per l’apertura di nuove sale da gioco e l’installazione delle apparecchiature. Inoltre diversi Comuni hanno anche adottato misure di riduzione delle aliquote fiscali per gli esercizi che elimineranno le slot machine e molti sindaci, con proprie ordinanze, restringono gli orari di funzionamento delle apparecchiature negli esercizi autorizzati. Pensiamo che la prevenzione sia fondamentale e che il primo esempio debba arrivare proprio da genitori, nonni, associazioni di volontariato e parrocchie. Ma anche lo Stato deve fare la sua parte”.
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