Lo scrive il sito laleggepertutti.it Con il decreto Madia, in arrivo a metà febbraio, si interverrà proprio sulle visite fiscali, le cui fasce orarie verranno rese omogenee, mentre i controlli verranno resi più efficaci grazie a un “cervellone” informatico dell’Inps, in grado di individuare le situazioni più “a rischio”.
Inoltre, col nuovo decreto, l’Inps potrà eseguire direttamente i controlli sulle malattie dei dipendenti pubblici: non saranno più, dunque, le Asl ad effettuare le visite.
Resta, però, il nodo delle risorse che dovranno essere stanziate per consentire all’Inps di prendere in carico le nuove funzioni. Ma come funziona la visita fiscale, allo stato attuale? Facciamo un breve punto della situazione.
Visita fiscale: come funziona
La visita fiscale consiste in un accertamento sanitario effettuato da un medico dell’Inps, o dell’Asl, inviato presso il domicilio indicato dal dipendente. Per la visita fiscale sono indicate determinate fasce di reperibilità, valide sin dal primo giorno di malattia, anche per le domeniche ed i giorni festivi, nelle quali il lavoratore si deve rendere disponibile e consentire l’ingresso del medico nell’abitazione.
Gli orari della visita fiscale, nel dettaglio, sono i seguenti:
- dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19 per i lavoratori del settore privato;
- dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 per i lavoratori pubblici.
Col decreto Madia, saranno previste delle nuove fasce orarie di reperibilità, pari a 7 ore e uguali per tutti: ancora, però, non si conoscono gli orari nel dettaglio.
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