Lo ha detto il presidente dell’Autorità portuale, Pietro Spirito, nel corso della presentazione del piano operativo per il prossimo triennio. La complessità dell’operazione è dovuta al fatto che si tratta di un sito di interesse nazionale, così come deciso una decina di anni fa. Analoghe operazioni nel porto di Salerno invece dureranno otto mesi.
“Dobbiamo rilanciare le attività portuali ma per farlo bisogna fare i dragaggi che in Italia sono un’avventura. Per scavare un po’ di sabbia in Italia diventa un calvario. Poi dobbiamo realizzare una connessione tra porti e le aree interportuali e realizzare un sistema di mobilità efficace”.
Lo ha detto il presidente della giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, parlando con i giornalisti a margine della presentazione del piano operativo dell’Autorità portuale a Napoli. “Ovviamente sono progetti di medio e lungo periodo – ha aggiunto De Luca – ma l’importante è partire”.
È tutto un programma la frase pronunciata dal Presidente della Regione: “Dobbiamo realizzare una connessione fra porti e le aree interportuali e realizzare un sistema di mobilità efficace”.
Cosa significa in concreto?
Non è più il momento di restare nel vago e nel generico. I recenti dati sulle capacità espresse dalle regioni italiane nell’impiego dei fondi europei mostrano che la Campania è una delle meno virtuose. Ecco quindi la necessità di avviare e presentare con la massima urgenza progetti realistici, validamente elaborati e di dimostrata fattibilità per i fini proclamati, onde scongiurare il rischio di perdere i finanziamenti, oltre a restare al palo in fatto di ammodernamento delle strutture.