A quest’ultima raccontò alcuni momenti delle sue giornate, tra i quali vi erano i soprusi consumati dal padre nei suoi riguardi. Quelle confessioni furono riferite dall’amica all’insegnante, che allertò i servizi sociali e poi dopo anche i carabinieri. Gli inquirenti non raccolsero solo elementi riconducibili ad abusi di tipo sessuale commessi dall’uomo su una delle sue tre figlie, ma anche di un modo di vivere imposto alla minore, trasformatosi poi in un’accusa per maltrattamenti. La piccola non mangiava sempre ed era costretta a lavarsi con acqua fredda, perchè quella calda “costava”. In classe appariva “denutrita” e priva di forze. Presentandosi ai compagni senza materiale didattico e libri, che il padre non le avrebbe mai comprato. Giorni fa, il collegio del presidente Donnarumma ha condannato l’uomo ad una pena in primo grado di 8 anni e 6 mesi di carcere.
Fonte il Messaggero
Commenta