LE TASSE SERVIRANNO A RIDURRE LE TASSE – Le maggiori entrate derivanti dal contrasto all’evasione e all’erosione fiscale devono quindi essere esclusivamente attribuite al Fondo per la riduzione della pressione fiscale. E, a fronte di una riduzione degli adempimenti amministrativi e contabili a carico dei contribuenti, si dovrà potenziare la fatturazione elettronica. I risparmi di spesa derivanti da riduzione di contributi o incentivi alle imprese dovranno, infine, essere destinati alla riduzione dell’imposizione fiscale gravante sulle imprese. Rete Imprese si augura che già dal prossimo anno «tutte le maggiori entrate siano destinate, inderogabilmente, alla riduzione della pressione fiscale e del cuneo sulle imprese e sui lavoratori».
SCONTRINI DETRAIBILI- – Più controlli, ma più giusti: La revisione del sistema sanzionatorio penale dovrà essere attuata mettendo in campo criteri di predeterminazione e proporzionalità.E’ prevista, inoltre, una piu’ puntuale definizione della fattispecie di elusione, di evasione e delle relative sanzioni. E gli scontrini saranno detraibili per maggiori categorie, in maniera da scoraggiare l’evasione fiscale.
IL CATASTO RIVISTO PER METRI QUADRI- Un capitolo importante della delega è la revisione del catasto dei fabbricati, che dovrà rivedere gli estimi per metri quadrati e non più per numero dei vani. La rendita finale sarà poi determinata da una formula matematica che metterà in relazione tutte le caratteristiche, dal valore di mercato alla posizione. Valori e rendite non potranno comunque andare al di sopra del valore di mercato.Nella revisione del catasto «se i principii della legge delega non saranno traditi dai decreti di attuazione-spiega il presidente di Confedilizia Corrado Sforza Fogliani – l’iniziativa dei cittadini potrà dispiegarsi in diversi modi di controllo e di proposta a cominciare dalla possibilità, finora inesistente, di impugnare nel merito valori patrimoniali e rendite». Ma prima che la riforma diventi completamente effettiva ci vorranno circa cinque anni.
IL GIOCO D’AZZARDO – La legge della delega fiscale va anche nella direzione di contrastare il gioco d’azzardo e le «ludopatie», ovvero il gioco d’azzardo patologico. Viene riconosciuto il ruolo dei Comuni nell’autorizzazione delle sale da gioco , che dovranno essere aperte nel rispetto di distanze minime dai luoghi sensibili e secondo una pianificazione improntata alla loro riduzione e concentrazione. E’ prevista la salvaguardia dei regolamenti comunali restrittivi già vigenti. Viene introdotto un meccanismo di autoesclusione dal gioco e il pubblico riconoscimento per le iniziative «noslot», e incrementata la lotta alla criminalità organizzata. «Abbiamo cambiato le regole del gioco- ironizza Lorenzo Basso, deputato del Pd, coordinatore dell’Intergruppo Parlamentare sui temi del gioco d’azzardo – L’unico rammarico è l’emendamento in materia di pubblicità approvato dal Senato con cui è stata peggiorata la norma che eravamo riusciti a far passare in settembre, in prima lettura alla Camera». Comunque viene stabilito il divieto degli spot pubblicitari nelle trasmissioni radio e tv per i giochi che prevedono vincite in denaro che inducono comportamenti compulsivi. L’obiettivo è contrastare ogni forma di dipendenza dal gioco d’azzardo.
L’AMBIENTE E GLI SGRAVI PER I CITTADINI – La delega fiscale , fa notare Ermete Realacci , presidente della VIII Commissione ambiente della Camera, è anche un utile strumento in direzione ecologica, perché «contiene ampi margini per utilizzare la leva fiscale in favore di politiche ambientali e della green economy, secondo quanto indicato anche dall’Unione Europea. Ad esempio spostando il carico fiscale dal lavoro e dalle imprese ai fattori inquinanti, al consumo di territorio, alle emissioni di CO2 e al consumo di materie prime». Per i cittadini, saranno previsti sgravi sugli immobili per messa a punto di opere di adeguamento alla normativa in materia di sicurezza e di riqualificazione energetica e architettonica.
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