Gli inquirenti ipotizzano una frode fiscale messa in atto dalla Julie Italia srl dal 2011 al 2016. In particolare, sarebbero state utilizzate fatture per operazioni inesistenti derivanti da fittizie operazioni di compravendita di immobili.
A seguito dell’emissione di tale fatture, l’azienda avrebbe maturato crediti IVA inesistenti che – secondo l’ipotesi investigativa, poi avallata dal Gip – sarebbero poi stati utilizzati per compensare i debiti tributari e previdenziali della società.
Sotto sequestro sono finiti i conti correnti della società, beni mobili ed immobili nella disponibilità degli indagati, tra cui l’avvocato Lucio Varriale (editore e amministratore di fatto della Julie Italia srl), Carolina Pisani (amministratrice della società fino al 15 gennaio 2013), e Christos Ioannou (amministratore della stessa attualmente in carica). Perquisizioni sono in corso nelle abitazioni dei tre indagati, nelle sedi della società e delle altre dello stesso circuito editoriale, finalizzate ad acquisire elementi di prova anche per reati connessi quali la truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
«La Julie Italia srl, infatti – si legge in una nota della Procura di Napoli – ha percepito contributi statali erogati in favore delle emittenti televisive locali, previsti dalla legge in materia per i bandi dal 2012 al 2014, attestando una posizione di regolarità contributiva ottenuta mediante le predette indebite compensazioni di crediti IVA inesistenti».
Fonte Torresette.it
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