L’arresto è avvenuto sotto agli occhi di decine di persone arrivate per assistere alla finale del campionato sammarinese tra il Tre Penne e La Fiorita. Per fare un parallelo con il calcio italiano, il campionato di San Marino ha un livello che può essere comparato all’incirca alla promozione (dove ha giocato in passato Aruci)-prima categoria, con punte a livello dell’Eccellenza.
L’inchiesta sul calcioscommesse sammarinese, condotta dal commissario della legge Simon Luca Morsiani, ad aprile aveva portato in carcere un compagno di squadra di Aruci, il portiere Massimiliano La Monaca. Era stato coinvolto nella prima fase dell’inchiesta e gli agenti nella sua auto avevano trovato un notevole quantitativo di cannabis, per cui era stato arrestato.
L’altra sera il portiere era stato scarcerato. Dopo l’arresto Aruci gli investigatori hanno anche sequestrato il suo personal computer e documenti che aveva in un’agenzia immobiliare di un compagno di squadra dove l’attaccante lavora in modo autonomo.
Nel mirino del magistrato la partita di Coppa Titano, il corrispettivo della Coppa Italia, Virtus-San Giovanni, giocata il 15 marzo e finita 0-1, grazie ad un autogol.
Il San Giovanni è la squadra più debole tra le due (entrambe erano già eliminate dalla Coppa). Peraltro la Virtus non avrebbe avuto una grande reazione dopo aver subito il gol. La partita, appunto, faceva parte di quelle su cui scommettere. Alcune agenzie di scommesse mettono in tabellone anche gli incontri della Coppa Titano, per allungare il palinsesto in mezzo alla settimana. Virtus-San Giovanni è stata infatti giocata di mercoledì.
Oltre all’andamento della partita ad insospettire era stata la quota molto alta assegnata alla vittoria del San Giovanni, e ci si sarebbero stati flussi di giocata altissimi su quel risultato. Gli scommettitori avevano infatti previsto il risultato fisso di 1-0 per il San Giovanni.
In particolare i flussi sarebbero stati molto alti nelle ricevitorie della zona e in quelle di Campania e Sicilia. Pare che le vincite abbiano superato i 300 mila euro. A San Marino l’impressione è che l’inchiesta sia solo all’inizio e che si destinata ad allargarsi.
Fonte ANSA
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