A scriverlo il quotidiano Metropolis oggi in edicola.
Gli inquirenti avrebbero posto l’attenzione su alcuni telefonini cellulari e profili Facebook di persone che subito dopo la tragedia hanno fotografato il corpo senza vita del ragazzo (e lo hanno diffuso in rete) e commentato l’insano gesto dello studente di Ingegneria Informatica.
I carabinieri della Compagnia di Mercato San Severino indagano acne su alcuni commenti di studenti i quali non hanno esitato, sempre sui profli social, ad affermare che «bisogna prendere esempio da persone così».
Una frase che ha colpito gli inquirenti e per questo motivo si cerca di capire se si può configurare l’ipotesi di reato di istigazione al suicidio (non solo per il giovane di Campagna ma anche per far colpo su altri ragazzi fragili).
Lo si può fare solo attraverso un certosino lavoro con il supporto della Polizia Postale, specializzata in questo genere di indagini, ma allo stesso tempo si cerca di capire se sullo smartphone della vittima possa esserci qualche indizio, come sugli apparecchi cellulari degli amici che erano con lui al momento della tragedia.
Poi c’è il capitolo foto, che riprendevano il ragazzo morto dopo il volo, per le quali non sono mancati commenti del tipo: «Non si vede bene, se qualcuno ne ha una migliore la può postare?». Anche in questo caso gli inquirenti voglio vederci chiaro per capire se immagini e commenti arrivino dallo stesso gruppo di persone.
Fonte Metropolis
Mon ci sono parole
Trovate tutta questa munnezza di mezzi uomini e che un valido PM li indaghi
Al giorno d’oggi si mettono al mondo bestie!
Si sentono tutti Dei in terra!
Bisognerebbe rimandarli all’asilo, altro che università!!!
Imbecilli su facebook.
Altra notizia, l’acqua bagna.