E’ il caso di Massimo Coda. Dopo aver segnato 15 gol (più due nei play out) al suo primo anno in granata e 16 nella stagione appena terminata, l’attaccante metelliano è finito nel mirino di diversi club di Serie A. Dopo l’avventura in Slovenia e l’apparizione in Serie A col Parma (frenata da un brutto infortunio e dai problemi societari dei ducali), Coda ha accettato di ripartire dalla Serie B e in granata si è rilanciato in grande stile. Il bomber metelliano ha fatto fatica in avvio (rimediando anche i fischi dell’Arechi), ma è cresciuto col passare dei mesi e, dopo aver regalato la salvezza alla Salernitana lo scorso anno, nel campionato appena terminato ha rappresentato un autentico punto di riferimento per i compagni in campo e fuori.
E un incubo per gli avversari, che spesso e volentieri lo hanno definito il pericolo pubblico numero uno, il giocatore dei granata da temere maggiormente. Anche più di Rosina, che non è riuscito ad esprimersi ai suoi livelli abituali a Salerno. Coda, per il quale Lotito non molto tempo fa aveva prefigurato anche un futuro alla Lazio, grazie ad una serie di gol di pregevolissima fattura, ha attirato l’attenzione di diversi club di Serie A (non di fascia alta, per la verità). E l’entourage del metelliano ha lasciato intendere che quello che passa quest’estate potrebbe essere un treno importante per la sua carriera. Forse l’ultimo.
Coda a Salerno è stato bene e sarebbe anche disposto a rimanere nel caso in cui ci fosse un progetto a vincere. In caso contrario, nonostante il contratto fino al 2020, potrebbe chiedere di spiccare il volo (professionalmente parlando). E in un sol colpo la Salernitana potrebbe perdere entrambi i gemelli del gol (visto che Donnarumma non ha alcuna intenzione di rimanere in granata, a causa delle trattative per il rinnovo arenatesi sul più bello). Sostituire una coppia che ha assicurato 52 gol in campionato (33 Coda e 19 Donnarumma) non è affatto semplice. E potrebbe essere la priorità su cui concentrarsi.
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