Perché viene meno un presidio scolastico di qualità in grado di trasmettere, oltre alla ordinaria cultura, principi di rispetto, sensibilità e senso civico ai tanti giovani chiamati ad essere i cittadini del domani.
Al di là degli insegnamenti religiosi, che non sono qui oggetto di valutazione per il carattere laico della nostra Associazione.
La motivazione addotta dalla Madre Ispettrice, quella, cioè, della mancanza di religiose a fronte di una richiesta di iscrizioni su livelli ancora significativi, dimostra ancor più che la decisione costituisce un effettivo impoverimento dell’offerta formativa, proprio in un momento di grave crisi dei riferimenti giovanili e di preoccupante crescita dei problemi adolescenziali.
Se al provvedimento assunto non è possibile porre riparo, come sembra, riteniamo però sia compito delle Autorità, nell’interesse di tutta la cittadinanza, adoperarsi almeno per evitare che da esso possa anche discendere la perdita della utilità sociale del complesso scolastico in conseguenza di una destinazione commerciale o abitativa.
E già si diffondono voci su possibili interessamenti da parte di immobiliaristi per la trasformazione in residenze di qualità.
Con un possibile ulteriore restringimento degli spazi per il quartiere.
Noi non pensiamo possa essere leso il diritto della proprietà di disporre del proprio bene.
Riteniamo, però, che possano essere valutate finalità alternative al residenziale in grado anche di preservare il ricordo della encomiabile attività pedagogica e sociale svolta dall’Ordine Religioso fino ad oggi.
In effetti, per dimensione, localizzazione e conformazione degli ambienti, certamente costituiti da stanzette disposte ai lati di lunghi corridoi, l’immobile può ritenersi idoneo a divenire sede di servizi di assistenza per giovani, malati ed anziani, o di centri di analisi, o di poliambulatori di medici di base, o di studi diagnostici e riabilitativi.
Immaginiamo, anche, che la Facoltà di Medicina possa farsi promotrice di progetti per la realizzazione di Centri Specialistici per lo studio ed il trattamento di specifiche patologie della infanzia, psicologiche, motorie, oncologiche, odontoiatriche, oculistiche.
Immaginiamo che Istituti di Ricerca Scientifica o di Ricerca Farmaceutica possano esprimere interesse per l’insediamento di proprie laboratori di lavoro.
Immaginiamo, ancora, che Istituti di Formazione e/o di Istruzione Superiore possano decidere di trasferire corsi di studi post-universitari (dove è finita la Fondazione Genovesi SDOA?).
Immaginiamo che Strutture Ospedaliere espressione di Enti Religiosi (Istituto Pediatrico Bambino Gesù di Roma, Policlinico Gemelli di Roma, Università Salesiane) o Enti Privati (Istituto Pediatrico Gaslini di Genova, Istituto San Raffaele di Milano ed altri) possano valutare favorevolmente la proposta di creare una filiazione, in accordo con Università, ASL e Azienda Ospedaliera, per creare “a Sud” una struttura di livello superiore rivolta all’intero territorio meridionale.
Per fare di Salerno un luogo di eccellenza in campo medico, scientifico, dello studio e della ricerca, ad onore della sua tradizione medica ed a maggior gloria della stessa.
Per dare alla Città una opportunità di sviluppo economico del tutto nuova, grazie alla offerta occupazionale in favore di personale specializzato e ad una domanda più diversificata per l’acquisto di beni e servizi.
E per creare, chissà, un pendolarismo all’incontrario Nord-Sud.
Noi pensiamo, cioè, che l’immobile debba divenire fonte di prosperità – anche indiretta – per tutti i cittadini e svolgere una funzione fondamentale per lo sviluppo culturale, prima ancora che economico, di tutta la Città.
Oltre che essere forte elemento di qualificazione della intera comunità.
Per questi motivi, fermo il diritto della proprietà di decidere su ogni ipotesi di alienazione o locazione, noi chiediamo all’Autorità delegata alla gestione della cosa pubblica di porre in essere ogni azione nei confronti di qualsivoglia possibile interlocutore, pubblico o privato, perché siano predisposti, studiati e auspicabilmente realizzati progetti che rafforzino la finalità sociale della struttura di via La Francesca.
Per dimostrare che questa Città non è un semplice “agglomerato” di persone, ciascuna intenta alla difesa del particolare, ma sede di una comunità di anime legate da un forte sentimento di condivisione e di partecipazione che, con emozione e passione, è protesa a raggiungere comuni obiettivi con identici ideali.
Questa Città ha bisogno di amore.
Associazione “Io Salerno” – Officina di Pensiero
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