L’Istituto di statistica ci dice che nel 2016 la crescita del Prodotto Interno Lordo ha superato l’1 %, dunque la media nazionale, solo nel Nordest. Nel Mezzogiorno, però, il PIL è aumentato di uno o due decimi di punto in più rispetto al Centro e Nordovest.
È sul fronte del lavoro che il Sud fa registrare miglioramenti più significativi. Nell’ultimo anno qui la occupazione è cresciuta del 1,6% contro una media nazionale del 1,3%. “Percentuali che soprattutto al Sud sono positive”, commenta il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti; tuttavia c’è ancora tanta strada da fare.
E’ soprattutto l’industria, settore che comprende telecomunicazioni, commercio, pubblici esercizi, trasporti, oltre che altri servizi, a creare nuovi posti di lavoro, in un Mezzogiorno in cui l’agricoltura resta un vero e proprio tallone d’Achille. Proprio l’agricoltura, che al Sud non riesce ancora a spiccare il volo, sottolinea l’Istat, rappresenta il punto di forza del Nordest, di cui lo scorso anno ha trainato la ripresa.
Dunque, la crescita del Mezzogiorno non ha ancora acquisito quella strutturalità la quale può farci ritenere che la ripresa sia continua. Basti pensare che nel 2015 l’agricoltura si rivelò trainante per la economia delle regioni del Sud (+7,1%). Nel 2016, invece, ha registrato un calo pari al 4,5%. Dovrebbero farci riflettere pure i dati relativi alla occupazione: non è solo mera questione di numeri, ma anche di qualità della offerta. I contratti precari e flessibili proliferano e, così come stigmatizzato dall’Istat, il problema per i giovani continua ad essere la permanenza nel mercato del lavoro.
E’ necessario incentivare ed imprimere una forte accelerata alle politiche economiche in materia di investimenti pubblici e privati, mai disgiunti dalla premessa di tre fondamentali postulati: sostenibilità, innovazione e coesione.
Ed è proprio la coesione tra Nord e Sud, l’obiettivo su cui puntare da ogni direzione, per tentare di ridurre concretamente le disuguaglianze, e non solo sul versante sociale, tra queste due aree del Paese, talvolta ahimè ancora tanto distanti tra esse.
editoriale a cura di Tony Ardito, giornalista
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