A carico dell’attore 32enne pesa l’accusa di omicidio stradale in cui ha perso la vita sull’autostrada Salerno-Roma, la 48enne Ilaria Dilillo. A ridosso della mezzanotte di venerdì, Diele era partito dalla Basilicata e si era messo al volante della sua Audi 3 : nonostante gli avessero sospeso la patente, dopo aver fatto uso di droghe e con l’assicurazione scaduta. In più stando ai rilievi della Stradale, Diele sfrecciava ad almeno 140 chilometri, ben sopra i limiti previsti.
Nella ricostruzione su Repubblica.Napoli.it la ricostruzione di quanto accaduto partendo dalle carte: lo scooter Honda della Dilillo viene arpionato dall’auto che, evidentemente corre ad alta velocità tanto che la moto penetra letteralmente, all’indietro, la parte anteriore dell’Audi guidata da Diele. E resta come saldata, in verticale, nella vettura. La targa del motorino vicinissima al motore. Mentre la donna, Ilaria, fa un tragico volo di quasi cento metri: con un’emorragia fatale degli organi interni.
“A casa solo con il braccialetto”
In carcere a Fuorni da una settimana, Diele è ancora detenuto in attesa che a Roma sia reso disponibile un braccialetto elettronico per poter essere trasferito, sotto stretta sorveglianza, ai domiciliari nella casa di sua nonna nella capitale. Il gip, con articolata e dura motivazione, ha infatti deciso di subordinare, con accenti severi, la concessione della custodia domestica alla effettiva disponibilità dei predetti congegni elettronici per il controllo a distanza“.
Diele, così come viene riassunto dal gip che riporta il racconto dell’attore nel suo interrogatorio di garanzia, si è detto “più volte enormemente dispiaciuto” per il lutto che ha provocato con la sua condotta, e ha spiegato che “non si è proprio accorto della presenza dello scooter sulla strada, probabilmente perché è stato distratto dal cambio di un cd o da un messaggio” poi sopraggiunto sul cellulare. “Ha aggiunto che, tornato dal Sestriere dove stava girando un film con i mezzi della produzione cinematografica, aveva raggiunto da Roma la città di Matera vista la celebrazione del matrimonio di una sua cugina”.
Diele concede, annota il gip, la gravità della sua clamorosa condotta. “Ha ammesso di aver sbagliato a guidare con la patente sospesa”. Ma dopo, ecco il buio. Non ricorda come sia accaduta una tale tragedia. E proprio questo è il punto. In quali condizioni psicofisiche, tra le 2 e le tre del mattino, quindi nella notte tra venerdì e sabato, si trovava Diele?
“Ha agito in spregio di ogni norma”
Il gip scrive: “Diele ha agito in spregio delle più elementari norme di prudenza, mettendosi alla guida , per tragitto significativo (da Roma a Matera e poi da Matera a Roma) nonostante un provvedimento di sospensione della patente, peraltro violando in maniera palese le ulteriori previsioni del codice della strada in tema di rispetto della distanza di sicurezza e di obbligo di tenere una velocità adeguata alle condizioni della strada, e alla necessità di compiere manovre utili a evitare incidenti”.
Non solo. Continua il magistrato: “Il giudizio sulla ritenuta propensione specifica dell’indagato alla commissione di illeciti dello stesso genere di quello per cui si procede appare inoltre significativamente corroborato dalla circostanza che Diele si è messo alla guida della sua vettura, con una presenza, nell’organismo, di sostanze stupefacenti”. Concretamente, per stare alle carte in mano al gip, Diele è risultato “positivo ai test dei cannabinoidi e degli oppiacei”, quindi cannabis ed eroina.
“Il suo equilibrio psico-fisico”
Non solo: gli vengono trovati, nell’immediatezza della tragedia, quantità seppur irrisorie di altra droga: 0, 2 grammi di cocaina nel portafogli, e “nel posacenere della macchina accanto a una piccola quantità di tabacco, un pezzetto di hashish dal peso di 0,3 grammi”.
Tutto questo, argomenta dunque il gip, “a prescindere dalla prova dell’effettiva incidenza sull’equilibrio psico-fisico, vale a delineare in termini ulteriormente negativi, la personalità dell’indagato, tanto più se si consideri che la consuetudine con gli stupefacenti era già emersa in precedenti , diverse occasioni” .
A partire da otto anni orsono, annota il giudice. “E’ emerso anche che Diele, il 7 gennaio 2009, era stato segnalato a Siena dalla Guardia di Finanza di Gioia Tauro perché in possesso di hashih”. Un quadro indiziario dunque molto grave, rispetto al quale il giudice – valutato lo status di incensurato e la “il leale comportamento” tenuto nell’immediatezza dei fatti, concede la custodia a casa ma solo a patto “della preventiva ricerca e disponibilità del braccialetto elettronico per il controllo a distanza”.
Verso il ricorso della Procura di Salerno
Intanto la Procura , che sembra intenzionata a proporre ricorso al Riesame contro la decisione del gip, punta ad accertare il reale stato di salute di Domenico Diele. E apre ad un ventaglio di nuovi accertamenti. Si tratta, ovviamente, di un’azione contemplata nella dialettica processuale, lasciano intendere chiaramente in Procura: non contro la legittima e articolata motivazione del gip, dunque, quanto in coerenza con la richiesta del pm Elena Cosentino della custodia in carcere. L’indagato dovrà insomma ripetere gli esami tossicologici, questa volta con un prelievo di materiale cheratinico, come i capelli. L’accertamento tecnico irripetibile si svolgerà domani, venerdì.
Tutte le parti si ritroveranno negli uffici del pm Cosentino. E la famiglia di Ilaria Dilillo sta già valutando la nomina di un perito di parte che possa assistere alla procedura, così come considerato dall’avvocato dei Dilillo, il legale Michele Tedesco, Il pm sentirà anche testimoni. La partita giudiziaria sull’assurda morte di Ilaria non sembra del tutto chiusa.
Fonte Repubblica.Napoli.it
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