Si chiama Keytruda (pembrolizumab), ed in Italia è stato approvato il mese scorso dall’Aifa come “farmaco di prima linea”, cioè da usare come prima terapia in alcune neoplasie del polmone, incluse quelle inoperabili, quelle cioè diffuse e metastatiche, per le quali fino ad ora esisteva solo la chemioterapia. Il suo effetto terapeutico è stato definito rivoluzionario, ed in effetti per la prima volta, dopo 40anni, un medicamento “biologico” si è rivelato un’arma micidiale, efficace e selettiva, in grado di aggredire solo ed esclusivamente le cellule neoplastiche, potenziando il sistema immunitario del paziente ammalato, inducendolo a riconoscere e distruggere tutte le sue cellule maligne. Lo scrive Liberoquotidiano.it in un articolo a firma di Melania Rizzoli
L’anticorpo monoclonale, invece, elimina solo le cellule tumorali, si lega unicamente alle cellule bersaglio per le quali è stato programmato, ed ha un meccanismo d’azione opposto rispetto a quello della chemio, perché risveglia le difese naturali del nostro organismo, ovvero riattiva il sistema immunitario bloccato dal tumore, stimolandolo a riconoscere le cellule neoplastiche, ad attaccarle e indurle ad autodistruggersi.
In pratica riattiva i linfociti T, le cellule che normalmente sono presenti nel nostro sangue in difesa dalle malattie infiammatorie ed infettive (che la chemio distrugge), inducendoli a bloccare il recettore cellulare che fa crescere il tumore,il quale in breve tempo si riduce, smette di proliferare e le sue cellule in circolo vengono bersagliate una ad una, e muoiono “a cascata”, una dopo l’altra.
Il Keytruda, una macromolecola umanizzata dal topo, sviluppata e commercializzata dalla Merck, ha inoltre un pregio importante, quello di avere un profilo di tollerabilità ottimo, cioè non provoca gli effetti collaterali della chemioterapia (vomito, astenia o perdita dei capelli) e non ha tossicità ematologica e midollare, perché elimina solo le cellule malate, risparmiando quelle sane.
Gli anticorpi monoclonali sono l’unica vera grande scoperta della ricerca scientifica e farmacologica degli ultimi 20 anni, ed ormai si sono dimostrati in grado non solo di curare, ma addirittura di guarire definitivamente molte neoplasie del sangue una volta mortali (linfomi, mielomi e leucemie), e da circa 10 anni sono utilizzati anche per la cura dei tumori solidi, per gli adenocarcinomi, con grandi risultati, come per esempio nella cura del terribile melanoma, il tumore maligno della pelle, una volta letale al 90%, ed oggi, grazie a loro, curabile anche nella sua fase più avanzata.
Il Pembrolizuman viene somministrato in infusione venosa in flebo, per circa 30 minuti ogni tre settimane, per circa sei mesi, ed oggi é l’arma più precisa a disposizione, che si affianca a quelle tradizionali rappresentate dalla chirurgia, chemioterapia, radioterapia e terapie biologiche varie, e rappresenta un grande passo avanti verso la sconfitta o la cronicizzazione della malattia neoplastica.
Uno studio, pubblicato sul Lancet Oncology, ha testato 300 pazienti con tumore polmonare in fase molto avanzata, dimostrando che dopo oltre un anno il 70% dei malati, dichiarati incurabili,trattati con l’anticorpo monoclonale era vivo ed in buone condizioni, rispetto a circa il 40% di quelli trattati con la sola chemioterapia, ed inoltre si è osservato più del 50% di riduzione del rischio di progressione della malattia, mentre è stata certificata addirittura triplicata la sopravvivenza libera da progressione della malattia.
Per ora questo farmaco viene usato principalmente su particolari tipi di tumore polmonare, quelli con un carcinoma non a piccole cellule(NSCLC) e con alti livelli del recettore PD-L1, che inattiva i linfociti T, bloccando così la risposta del sistema immunitario contro il tumore. Il Keytruda in pratica sblocca questo meccanismo, e favorisce la autodistruzione del carcinoma del polmone. Questo nuovo immunomodulatore si sta inoltre sperimentando con successo su altri tipi istologici di neoplasia polmonare, ed anche sui carcinomi maligni di altri organi, come quelli del colon e del pancreas, con risposte che appaiono molto incoraggianti, e che vanno oltre le aspettative.
Una speranza scientifica che la ricerca farmacologica sta trasformando in affidabile certezza.
Fonte Liberoquotidiano.it articolo di Melania Rizzoli
Ci speriamo tutti.
E’ una bufala. Smettete di pubblica notizie false.
x Anonimo
Sulla base di cosa dici che è una bufala.
Cosa sai di questo argomento ? Forse non soffri di questa malattia ma di un altra più grave di questa l’ IGNORANZA con complicazioni di DIFFAMAZIONE GRATUITA. Quando prima o poi ti troverai a combattere con questo tipo di malattia (e non il cancro sociale che tu rappresenti) ti renderai conto di cosa stai parlando.
A PRESTO
Ormai sembra che la medicina sia argomento da bar.Che desolazione!!!
x Anonimo
Sei davvero dissacrante con la tua affermazione.
La medicina non è un argomento per pochi eletti (ai quali forse tu appartieni o pensi di appartenere) è invece uno di quegli argomenti la cui conoscenza e diffusione consente di spingere gli altri ad informarsi ed a prevenire l’insorgenza di possibili mali.
Il giuramento di Ippocrate comincia con
“Giuro per Apollo medico e Asclepio e Igea e Panacea e per tutti gli dei e per tutte le dee, chiamandoli a testimoni, che eseguirò, secondo le forze e il mio giudizio, questo giuramento e questo impegno scritto:
di stimare il mio maestro di questa arte come mio padre e di vivere insieme a lui e di soccorrerlo se ha bisogno e che considererò i suoi figli come fratelli e insegnerò quest’arte, se essi desiderano apprenderla, senza richiedere compensi né patti scritti; di rendere partecipi dei precetti e degli insegnamenti orali e di ogni altra dottrina i miei figli e i figli del mio maestro e gli allievi legati da un contratto e vincolati dal giuramento del medico, ma nessun altro …..”
E ciò significa che scelgo di fare il medico per vocazione a fornire il mio aiuto a chi ne ha bisogno e non di chiudermi in una roccaforte e parlare di questa materia solo con gli eletti.
Su quali conoscenze si basano le tue affermazioni ?
Sarebbe educato e socialmente piacevole se tu rispondessi.
x UnNonSalernitano
Lascia perdere. Da come scrivi e ragioni tu non riesci neanche a distinguire il risultati della medicina da una notizia bufala.