Il sindaco del Comune di Battipaglia comunica – a mezzo stampa – di aver avuto incontri, di aver fatto sopralluoghi, di aver esposto la questione all’Arpac, alla Procura della Repubblica e ai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico. Ma la puzza persiste e, dunque, non resta altra strada – secondo la sindaca di Battipaglia – di costituire un comitato e fare una protesta contro la lentezza della burocrazia.
La prima cittadina deve dare incarico ad un esperto del settore ambientale, fare le dovute indagini, per ricercare le cause ed individuare i responsabili dell’olezzo nauseabondo (oggi molestie olfattive). Contemporaneamente far convocare un tavolo di ordine e sicurezza pubblica dal prefetto di Salerno, con la partecipazione anche del sindaco del Comune di Eboli, dei Carabinieri, della Polizia Locale, delle Fiamme Gialle, della Polizia di Stato, della Provincia, della Regione e dell’Arpac.
In caso di boicottaggio burocratico resta, nelle mani del sindaco, la prerogativa d una Ordinanza contingibile ed urgente, per ragioni di igiene e sicurezza dei propri abitanti (ex art. 54 TUEL). Il diritto alla salute dei cittadini è diritto costituzionalmente garantito, diritto primario; pertanto, meriterebbe di essere maggiormente tutelato. Battipaglia dovrebbe avere una stazione di monitoraggio ambientale quotidiana, per il peso ambientale che sopporta (Stir, aziende private di smaltimento rifiuti, Impianto di Compostaggio nel comune di Eboli, gas e prodotti chimici utilizzati in agricoltura, inquinamento da scarichi fognari e dai gas di scarichi delle auto).
Iniziativa Popolare – Avv. Carmine Galdi
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