D’Onofrio conosceva i killer. Cronache svela un retroscena

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Continuano senza sosta le indagini per assicurare alla giustizia i killer di Ciro D’Onofrio il 35enne di Matierno ucciso con tre colpi di pistola in via Kennedy a Pastena.

Il lavoro degli agenti agli ordini dei vicequestori Lorena Cicciotti e Beniamino Fiorillo, si sono concentrate negli ambienti della piccola criminalità dedita allo spaccio di droga.

Non si esclude che D’Onofrio potesse conoscere il suo killer. Si indaga anche sulla vita privata di D’Onofrio. Sotto la lente di ingrandimento anche il profilo facebook dell’uomo che delinea, come scrive Il Mattino, stati d’animo piuttosto particolari con sullo sfondo molta delusione che traspare dai post.

Troppo spesso comparivano tante frasi tristi e che esprimevano inquietudine. Alcune scritte di suo pugno: «voglio il meglio, perchè il peggio l’ho già avuto», e ancora, «la vita mi ha buttato giù tante volte, mi ha mostrato cose che non avrei voluto vedere, ho vissuto tristezza e fallimenti, ma una cosa è certa: mi rialzo sempre».

Secondo il quotidiano Le Cronache Ciro D’Onofrio è stato punito per aver preso parte ad un regolamento di conti. Era alla guida dell’auto che ha accompagnato alcuni soggetti a dare “una lezione” ad un parente di un noto boss di un tempo.

E’ questa – secondo Le Cronache – una delle ipotesi sulla quale stanno lavorando gli uomini della Squadra Mobile.

Tra le altre piste vi è anche quella che l’omicidio possa essere maturato all’interno del clan Iavarone. D’Onofrio forse stava cercando spazio e questo avrebbe potuto infastidire qualcuno. L’unica cosa certa è che il delitto sarebbe maturato negli ambienti della criminalità organizzata salernitana.

Non era un’avvertimento, quella di domenica sera. Quello D’Onofrio l’aveva già ricevuto qualche mese fa quando furono esploso dei colpi di pistola sotto la sua abitazione di Matierno. Per il 35enne era stato emesso l’ordine di morte. Sarebbero dieci le persone sottoposte all’esame dello stub da parte degli agenti della Questura di Salerno, si tratterebbe di persone vicine allo stesso d’Onofrio o comunque legati al mondo degli stupefacenti.

Non meno importanti sono i filmati delle telecamere che stanno fornendo molte informazioni agli investigatori.

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