Traffico in Via Ligea a Salerno, per Cammarota serve un nuovo porto

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Per il traffico che sta prendendo in ostaggio automobilisti e residenti di Via Ligea a Salerno occorrono soluzioni radicali.

A dirlo il consigliere comunale di opposizione, Antonio Cammarota, che torna a rilanciare il progetto di un nuovo porto a sud del capoluogo.

«Si pretende dal viadotto Gatto di fungere da strada per il turismo, da strada per la gente che viene a Salerno, da percorso per i tir del Porto Commerciale e per il flusso turistico di chi prende le navi alla Stazione Marittima. Credo si pretenda troppo da questo Viadotto anche per i dubbi che accompagnano l’effettiva staticità dell’opera».

A dirlo il consigliere comunale Antonio Cammarota.  «Bisogna mettere mano al vero problema di Salerno caratterizzato dalla presenza avulsa ed inutile del porto commerciale in quella zona.  Il traforo di Porta Ovest prima di anni non sarà operativo se mai si riuscirà a fare. Quando ci sarà il dragaggio ci sarà una ulteriore vibrazione per il centro antico di Salerno. E’ tempo di risolvere il problema spostando il Porto Commerciale di Salerno»

 

IL VIDEO REALIZZATO QUALCHE GIORNO FA DA UN RESIDENTE CHE AFFACCIA SUL VIADOTTO GATTO

5 Commenti

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  • Sarebbe anche serio dire:

    1. dove si dovrebbe fare il nuovo porto;
    2. se esiste un progetto reale;
    3. con quali soldi lo si intende fare;
    4. come (e sempre con quali soldi) si intende poi sistemare l’area attualmente occupata dal porto;

    Perché a dire “voglio il porto altrove” oppure “chissà quando sarà operativo il traforo” non ci vuole niente

  • Concordo con l’idea che da tempo è coltivata da chiunque, di buon senso, vede il porto storico di Salerno da ristrutturare ad indirizzo esclusivamente turistico.
    Giusto sarebbe poi costruire un nuovo porto commerciale a sud, nella zona della piana del Sele, più vicino alle attività agroalimentari ed alle imprese di trasformazione, considerando anche che, a distanza di trentanni dal primo progetto di porto-isola ad Eboli, quella fascia litoranea non abbia saputo trasformarsi in area turistica e sia rimasta inquinata e desolata, ospitando abusivi e prostituzione. Almeno che sia produttiva e controllata…

  • Se metti il porto ad Eboli, di certo poi non è il porto di Salerno e non è la città di Salerno a beneficiarne in maniera diretta, con tutto ciò che ne consegue in termini economici.

    Se converti il porto commerciale in porto turistico, a parte che sarebbe un porto turistico a dir poco immenso per una città delle dimensioni di Salerno, dovresti poi come minimo pensare a come elettrificare le banchine, un problema che a Napoli hanno da tempo (le navi inquinano notevolmente).

    Quindi, a parte “il buon senso”, non mi trovo con i conti, e quelli dovrebbero tornare prima di fare qualunque cosa.

  • … lasciate le cose come stanno.
    Anche nei pensieri, più grandi del vostro peso corporeo. E’ un argomento già discusso e chiuso da un pezzo.

  • Salerno non è beneficiata dal porto commerciale in maniera significativa o tale da definire il porto come redditizio per la nostra città. I lavoratori son pochi e non tutti sono salernitani e l’unica autorità portuale regionale futura diluirà probabilmente i guadagni locali. Il buon funzionamento del porto si deve poi solo alle capacità imprenditoriali del grandissimo Agostino Gallozzi, senza il quale, oggi sarebbe solo un attracco per i traghettini e quattro ciangiole. Gallozzi stesso si è dato da fare per un porto turistico privato, pronto a buttarci dentro i suoi capitali, visto che il porto commerciale è piccolo ed inestensibile.
    Ancora, per il signor CALENDA, il porto-isola di Eboli non fu pensato dal sottoscritto ma da ingegneri ed urbanisti e rappresentava l’alter ego marittimo dell’areoporto attuale, con le sue stesse prerogative che oggi la gestione Gesac di Napolivede ed attribuisce alla piana del Sele.
    Il porto turistico non sarebbe poi di soli scali, ma anche di pontili riconvertiti in aree attrezzate di ospitalità e servizi, togliendo da mezzo la munnezza di quei servizi di pontili privati attuali gestiti con schifosi containers.
    Ammettere gli errori, grandi, del passato, con le connivenze clientelari annesse, sarebbe dignitoso e fare giustizia di idee che non favoriscono l’economia totale cittadina fatta di alberghi, negozi, ristoranti, autonoleggio, taxi, guide, sarebbe doveroso, ora che il turismo è nuovamente qui al Sud.
    Questo è il mio pensiero, ne chiedo scusa se mai, ma almeno io ce l’ho!

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