I militari hanno anche eseguito perquisizioni a carico di altri 19 indagati per il reato di corruzione elettorale.
Al centro delle indagini del Ros i clan camorristici operanti nell’agro Nocerino-Sarnese e, in particolare, i loro interessi nel settore imprenditoriale. In occasione delle consultazioni elettorali di Nocera Inferiore (Sa) del giugno 2017 venivano anche documentati numerosi casi di corruzione elettorale.
In carcere sono finiti Luigi Sarno, Carlo Bianco (ex consigliere comunale con delega alla Multiservizi e candidato al consiglio comunale di quest’anno), Antonio Pignataro (storico esponente del clan omonimo degli anni 80, da tempo ai domiciliari per motivi di salute dove scontava pena per altri procedimenti) e Ciro Eboli (candidato nella lista di Pasquale D’Acunzi di quest’anno).
Le indagini sono la prosecuzione dell’inchiesta “Un’altra storia”, condotta dalla Dda con un blitz del 2016 contro i fratelli Michele e Luigi Cuomo. Questa volta però, la figura di spicco che emerge è quella di Antonio Pignataro, affiliato alla NCO di Raffaele Cutolo, transitato poi nel cartello criminale della “Nuova Famiglia” negli anni 90.
Condannato alla pena detentiva per omicidio volontario aggravato, associazione a delinquere di stampo mafioso, è noto per essere stato anche condannato per l’omicidio della 12enne Simonetta Lamberti, figlia dell’allora Procuratore della Repubblica di Sala Consilina. Il delitto avvenne nel 1982 a Cava de’ Tirreni.
Nel 2015 Pignataro aveva avuto la concessione di espiare la pena ai domiciliari per gravi motivi di salute. Dalle indagini, pare che invece si fosse tuttavia nuovamente imposto come referente criminale sul territorio di Nocera. Insieme a Ciro Eboli (cognato di Luigi Cuomo e di Luigi Sarno) avrebbe rivendicato il suo carisma criminale sul territorio attraverso diversi episodi i cui riscontri sono ora nero su bianco da parte degli inquirenti. Tra gli episodi citati e ricostruiti dai carabinieri del Ros, una spedizione organizzata ad Angri per far desistere un creditore dal riscuotere del denaro che doveva essere corrisposto da un amico dello stesso Pignataro.
Non solo: Pignataro avrebbe mostrato interesse anche per le ultime elezioni a Nocera Inferiore. Insieme ad alcuni sodali, si sarebbe accordato con il consigliere Carlo Bianco (candidato nella lista dei “Riformisti”). Bianco avrebbe avuto dal “boss” la promessa di ottenere voti attraverso “la forza di intimidazione di quest’ultimo” in cambio “della erogazione della utilità, rappresentanta dal cambio di destinazione urbanistica di un fondo ubicato nelle vicinanze delle proprietà della diocesi di Nocera Inferiore, sul quale doveva essere realizzato un edificio da destinare alla mensa Caritas.
A riguardo, ci sarebbe stato l’interessamento e coinvolgimento diretto dello stesso Pignataro, di Ciro Eboli e di Antonio Cesarano (ex assessore del Comune di Nocera Inferiore). Secondo la Dda, questi ultimi tre avevano il compito di fungere da tramite tra il consigliere comunale Bianco e Pignataro (che non poteva uscire di casa, perchè ai domiciliari).
Le indagini appurarono poi che dalle sollecitazioni di Bianco, la giunta di Nocera il 16 maggio 2017 adottò l’atto di indirizzo ai funzionari comunali propedeutico alla variante al Puc, che coinvolgeva il terreno indicato e oggetto dell’interesse del gruppo. Per questo, Bianco avrebbe ottenuto la promessa di un pacchetto di 100 voti in ragione della sua candidatura nella lista “Moderati per Torquato”. Bianco, tuttavia, non sarà eletto.
Sul coinvolgimento di Luigi Sarno, invece, i Ros hanno scoperto che sempre attraverso Pignataro, il primo aveva ottenuto l’affidamento di servizi di attacchinaggio di manifesti elettorali per le elezioni dell’11 giugno di quest’anno. Sarno avrebbe minacciato il candidato a sindaco, Mario Stanzione, che aveva rifiutato l’offerta di concedere quello stesso servizio. Sempre Sarno, in accordo con amici e conoscenti, si sarebbe poi mosso per promettere e consegnare somme di denaro ad un numero di elettori in cambio del voto per un altro consigliere comunale, Nicola Maisto, eletto nella lista “Uniti per Torquato”. Ogni elettore, avrebbe dovuto registrare la sua preferenza in cabina con una fotografia delle scheda. In cambio avrebbe ottenuto 50 euro. Maisto fu eletto con 368 voti.
Nel caso di Carlo Bianco, la Procura precisa che ebbe ad adempiere alla propria prestazione promuovendo l’adozione della delibera in giunta, ma non ottenendo tuttavia la nuova elezione al consiglio comunale. Stando alle indagini, Bianco era “risentito per il tradimento subito” dal gruppo. Lui stesso avrebbe ricostruito nei particolari l’accordo criminoso, accusandoli poi di averlo tradito dopo che lui aveva mantenuto la promessa stipulata in precedenza.
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INTERVISTA LEMBO SU IPOTESI SCIOGLIMENTO COMUNE NOCERA INFERIORE
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INTERVISTA AL PROCURATORE LEMBO
IL COMUNICATO UFFICIALE DELLA PROCURA
I Carabinieri del R..O.S. della Sezione Anticrimine di Salerno, su delega della Procura Distrettuale Antimafia hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare nei confronti di esponenti di vertici della camorra di Nocera Inferiore. Ricostruito e documentato un grave episodio di scambio di voto politico — mafioso (art. 416 ter c.p.) correlato alle recenti elezioni amministrative svoltesi a Nocera Inferiore l’11 giugno 2017.
I Carabinieri del R.O.S.. in collaborazione con quelli del Contando Provinciale di Salerno, con l’ausilio di unità cinofile, su delega di questa Direzione Distrettuale Antimafia, hanno dato esecuzione ad una articolata operazione di Polizia Giudiziaria procedendo a notificare un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 4 uomini (Antonio Pignataro, Carlo Bianco, Ciro Eboli e Luigi Sarno) ritenuti a vario titolo, responsabili dei reati di associazione a delinquere di stampo camorristico (an. 416 bis c.p.), scambio elettorale politico —mafioso (416 ter c.p.), corruzione elettorale, estorsione, violenza privata. Sono state. altresì eseguite numerose perquisizioni e sequestri nei confronti di altri 20 indagati denunciati in stato di libertà. I provvedimenti cautelari personali, emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Salerno, scaturiscono da una complessa attività investigativa coordinata da questa D.D.A. e condotta dal R.O.S. dei Carabinieri. Le attività costituiscono la naturale prosecuzione di una precedente fase investigativa, convenzionalmente denominata “UN’ALTRA STORIA”, culminata al principio dello scorso dicembre 2016 con l’esecuzione a Nocera Inferiore, di un provvedimento custodiale nei confronti dei componenti di tre distinti gruppi criminali armati operanti in quel territorio e dediti alla commissione di una pluralità di delitti. Tra questi, il gruppo capeggiato dai fratelli CUOMO, Michele e Luigi.
Ebbene, le acquisizioni investigative successive all’esecuzione di tale provvedimento cautelare personale, hanno messo in evidenza la figura di Antonio Pignataro, storico affiliato alla “N.C.0.” di Raffaele CUTOLO, transitato poi nel cartello criminale denominato “NUOVA FAMIGLIA”, nei primi anni ’90, in seno al quale, a Nocera Inferiore, raggiunse il livello di massimo vertice. Il suddetto, condannato a lunga pena detentiva per reati di omicidio volontario aggravato, associazione per delinquere di stampo camorristico ed altri gravi reati, è altresì noto per essere stato condannato con sentenza irrevocabile per l’omicidio della dodicenne Simonetta Lamberti, figlia dell’allora Procuratore della Repubblica di Sala Consilina, dr. Alfonso Lamberti, delitto avvenuto nel 1982 a Cava de’ Tirreni.
Nell’anno 2015, al PIGNATARO veniva concesso di espiare la pena in regime di detenzione domiciliare per gravi motivi di salute. Le indagini svolte hanno evidenziato che il suddetto pericoloso pregiudicato, tornato a Nocera Inferiore, si era nuovamente imposto quale referente criminale sul territorio, riprendendo il ruolo egemone e direttivo che aveva ricoperto negli anni ’90, al momento del suo arresto.
Attraverso le indagini è stato possibile documentare che il PIGNATARO, avvalendosi di Ciro Eboli (cognato di Luigi CUOMO), nonché di Luigi Sarno e di altri sodali, era dedito:
– a rivendicare e promuovere sul territorio, attraverso atteggiamenti camorristici, il proprio carisma criminale:
– a rivendicare la propria egemonia territoriale anche nei confronti di omologhe consorterie operanti nei comuni limitrofi, come dimostrato in occasione della spedizione organizzata ad Angri finalizzata a far desistere un creditore dal riscuotere la somma di denaro che gli doveva essere corrisposta da un conoscente dello stesso PIGNATARO;
– ad assicurarsi solidi rapporti di natura politica nell’amministrazione pubblica di Nocera Inferiore, al fine di garantirsi tornaconti personali per sé ed i sodali.
In tale contesto, particolare rilevanza assumeva l’accordo di scambio di voti politico-mafioso concluso tra Antonio Pignataro ed i suoi sodali con il consigliere comunale, in carica fino al giugno 2017, Carlo Bianco, eletto all’epoca nella lista “RIFORMISTI”, facente parte della maggioranza amministrativa di Nocera Inferiore, retta, all’epoca, dal sindaco Manlio TORQUATO.
Lo scambio elettorale politico mafioso è stato così ricostruito:
Carlo Bianco, candidato al consiglio comunale di Nocera Inferiore in occasione delle elezioni amministrative dell’11.6.2017, accettava da Antonio Pignataro la promessa di procurargli voti mediante avvalimento della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento ed omertà che ne deriva, promanante dal carisma criminale di quest’ultimo, dalla sua storica appartenenza alla NCO Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo, alla sua riconosciuta fama di pluriomicida, al suo attuale ruolo di capo della associazione di stampo camorristico, in cambio della erogazione della utilità, rappresentata dal cambio di destinazione urbanistica di un fondo ubicato nelle vicinanze delle proprietà della diocesi di Nocera Inferiore, sul quale doveva essere realizzato un edificio da destinare a mensa Caritas, rispetto alla cui edificazione si registrava un diretto interessamento e coinvolgimento dello stesso Pignataro, di Eboli Ciro, di Cesarano Antonio, questi ultimi con lo specifico compito di fungere da tramite fra il summenzionato consigliere comunale ed il capo del sodalizio criminoso, ristretto agli arresti domiciliari in espiazione pena per ragioni di salute, dovendo evidenziare che, in conseguenza delle dirette sollecitazioni di Bianco Carlo, in data 16.5.2017 la Giunta Comunale di Nocera Inferiore adottava l’atto di indirizzo ai funzionari comunali propedeutico alla variante al Puc, coinvolgente il terreno sopra indicato.
Fa piacere leggere a questo punto che ci sia solo il rischio di scioglimento del comune che per me dovrebbe essere sciolto immediatamete purtoppo in italia certe cose non si vogliono cambiare e basta non ci sta niente da fare purtoppo la gente onesta non ce la puo fare meglio andare via da qua e anche velocemente si mangiassero tra loro e loro.