BLU come Braccobaldo, ma purtroppo senza alcuna finzione. In India sembra essere stato risolto il mistero dei cani blu avvistati nelle strade dell’area industriale di Taloja, poco fuori Mumbai: erano diventati color cielo a causa di inquinanti e coloranti rilasciati nelle acque del fiume Kasadi da un’azienda che ora, dopo giorni di segnalazioni e denunce da parte di residenti e ambientalisti, è stata finalmente chiusa dalle autorità indiane.
A metà agosto diversi randagi erano diventati azzurri a causa dei rifiuti non trattati scaricati nelle acque del fiume locale dove gli animali vengono spesso visti nuotare. Le loro foto impressionanti, diffuse sui social network con l’hashtag #bluedogs, raccontavano per prime quello che stava accadendo in quell’area di produzione industriale.
“È stato scioccante vedere come la pelliccia bianca del cane era diventata completamente azzurra” ha dichiarato ai giornali indiani Arati Chauhan, capo della Navi Mumbai Animal Protection Cell. “Noi abbiamo scoperto cinque cani colorati e abbiamo chiesto al comitato di controllo dell’inquinamento di agire contro le industrie che scaricavano rifiuti dannosi”.
Dopo le denunce degli attivisti che avevano segnalato anche “uccelli e rettili colpiti dall’inquinamento” un’agenzia di protezione animale è riuscita a catturare alcuni cani blu per sottoporli a degli esami. In attesa di analisi più approfondite su possibili danni futuri al momento sono stati esclusi problemi all’organismo e la soluzione colorante è stata definita come “solubile in acqua”.
A più riprese gli ambientalisti hanno denunciato le fragili condizioni del fiume Kasadi che attraversa un’area dove operano quasi mille aziende fra stabilimenti chimici, farmaceutici e alimentari, sottolineando i forti livelli di inquinamento delle acque. Secondo il comitato di controllo dell’inquinamento Maharashtra (MPCB) agenti nocivi sono stati rilasciati anche nell’aria: l’azienda privata responsabile è stata momentaneamente chiusa e l’approvvigionamento idrico della stessa ditta è stato bloccato.
“Dopo che i nostri ufficiali hanno confermato che i cani stavano diventando blu per l’inquinamento, abbiamo condotto un’indagine dettagliata presso l’impianto – ha spiegato il responsabile MPCB Anil Mohekar – e dato che le indicazioni previste dalla legge sull’acqua e sull’aria non sono state rispettate abbiamo deciso di chiudere l’azienda”.
Secondo gli ambientalisti, che plaudono l’intervento, questo non sarà sufficiente per il futuro dell’area: “Ci sono molte altre industrie della zona che costituiscono una minaccia per la flora e la fauna . Chiudere un’azienda sola danneggia i lavoratori e non risolve il problema. C’è bisogno di un monitoraggio costante dell’inquinamento nei siti industriali”.
Fonte La Repubblica (Foto: Facebook/Arati Chauhan)
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