Provocazione o convinzione, cambia poco. L’uomo infatti afferma di lavorare per la Cooperativa Lai-momo, attiva sul territorio bolognese su temi come immigrazione e istruzione. La Cooperativa spiega di non poter verificare se l’utente lavori effettivamente per loro ma nell’attesa si smarca: “Qualora fosse un nostro dipendente è ovvio che noi riteniamo gravissime, assolutamente, le dichiarazioni che lui ha postato. Qualora fosse un nostro dipendente e domani verificassimo la corrispondenza eventuale con la cooperativa, prenderemo tutti i provvedimenti possibili. Se fosse davvero un nostro dipendente riterremmo incompatibile ogni forma di collaborazione”.
Intanto la consigliera leghista Lucia Borgonzoni vuole denunciare il giovane alla Questura: “È una frase di una gravità inaudita e il fatto che a questo ragazzo sembri normale scriverlo mi preoccupa e non poco, per questo farò segnalazione in questura. Un’altra utente mi ha detto di averlo subito segnalato agli amministratori di Facebook. Se poi davvero lavorasse per la Cooperativa Lai-momo, auspico che venga allontanato immediatamente. Farò una serie di interrogazioni, sulla scelta e controllo dei mediatori culturali in città”.
Fonte LiberoQuotidiano.it
LA PRECISAZIONE DELLA COPERATIVA SOCIALE LAI MOMO
Se tutto corrispondesse al vero altro che denuncia in un paese civile lo si caccerebbe fuori dal territorio nazionale con due calci nel sedere.
vediamo se ho capito bene, quindi se una comitiva di gay delinquenti lo violentasse anche lui sarebbe agitato solo nei primi momenti? è corretto?
Io sinceramente non ci capisco più niente,eppure ho solo 57 anni,ma vedo uno scadimento morale e civile che mi sconforta.
tra qualche anno scopare per strada…sara come andare a fare la spesa al supermercato!! che degrado!!
Speriamo che la prossima volta capiti alla mamma o alla sorella del mediatore culturale in questione…
spero che qualcuno “impali” il mediatore culturale,tanto il dolore ….è solo all’inizio,poi forse gli piacerà pure.