La Salernitana, invece, si è fatta preferire nel possesso palla: la manovra granata spesso e volentieri è risultata fluida, i giocatori si sono mossi con i tempi giusti (quando ci sarà più gamba ci saranno anche più sovrapposizioni da parte dei terzini e più inserimenti degli interni) e, almeno fino ai 30 metri finali, le cose sono andate bene. Nella fase di finalizzazione, invece, il team granata è venuto meno. Vuoi per alcuni interventi importanti di Audero, vuoi per un pizzico di egoismo dimostrato da parte di Sprocati in alcune circostante, vuoi perchè passare da Coda a Bocalon (per il modo di interpretare il ruolo di centravanti completamente diverso) non è affatto cosa semplice, vuoi per l’anarchia tattica di Rosina, la squadra di Bollini non è riuscita a bucare la retroguardia avversaria.
Al Penzo il dato più incoraggiante fatto registrare dalla Salernitana è la tenuta difensiva: certo Falzerano, Zigoni e Moreo non rappresentano il top nella categoria, ma il pacchetto arretrato (finito sotto accusa dopo i 3 gol subiti a Carpi) ha tenuto botta, regalando una serata relativamente tranquilla a Radunovic. Per quanto riguarda il centrocampo, Minala è stato l’uomo ovunque; Della Rocca si è impegnato nel tentativo di mettere ordine; da Ricci ci si sarebbe aspettati un po’ più di qualità, ma l’ex Perugia sta pagando i carichi di lavoro estivi ed ha viaggiato a corrente alternata.
Tutto sommato, più luci che ombre nel debutto di Venezia per la Salernitana, la base è incoraggiante, la sensazione è che con un piccolo sforzo negli ultimi giorni di mercato, con lo scrupoloso lavoro settimanale compiuto da Bollini e dal suo staff, con l’impegno dimostrato dai calciatori sin dal ritiro di Roccaporena, questa squadra potrebbe diventare ancora più competitiva e potrebbe ambire, quantomeno, a vivere una stagione priva di stenti.
esattamente come aveva detto Bollini… ma voi dite che sono polemiche