Il corpo principale della gru è alto circa 51 metri; il braccio, lungo 60 metri, è incernierato a 31 metri da terra e garantisce una altezza di sollevamento di 45 metri. La cabina dell’operatore è collocata a 37 metri per assicurare la massima visibilità a bordo nave. La speciale versione “High Rise”, per la particolare altezza della torre, è dotata di un carro con 104 ruote, più largo di due metri e con due assi in più, rispetto alla versione standard. La gru è equipaggiata con spreader twin-lift da 2 x 32.5 tons, per la movimentazione simultanea di due contenitori, in linea con l’esperienza operativa di SCT. Una seconda gru è prevista entrare in funzione a fine anno e una terza nel 2018.
In queste ore è stato anche completato il montaggio dei due reach stackers di nuova generazione, sempre prodotti dalla Liebherr, mod. LRL 545, consegnati con la stessa nave che ha sbarcato la gru. Grazie a questi mezzi il Salerno Container Terminal è in grado di incrementare ulteriormente le capacità operative dello yard-export, in fase di ricezione dei contenitori in arrivo ai gate-in. Le due nuove macchine sono, sebbene in fase di start-up, già attive presso i piazzali del terminal.
Il piano di potenziamento degli impianti asseconda ed è destinato a sostenere una fase di forte sviluppo del traffico e della clientela del Salerno Container Terminal. In particolare nel secondo trimestre 2017, il terminal ha registrato un incremento record del 27% reso possibile da un rafforzamento dei rapporti con la clientela e anche dall’avvio dei servizi settimanali da/per gli USA attivati da due delle maggiori alleanze dello shipping container (Ocean Alliance e The Alliance), nonché dall’arrivo delle navi del gruppo cinese Cosco sulle rotte per il Regno Unito ed il Nord Europa ed all’upgrading di altri servizi che già scalavano regolarmente il porto. Con l’entrata in esercizio dei nuovi mezzi, obiettivo prioritario è ora per SCT un incremento ulteriore dei livelli di produttività e quindi una riduzione nei tempi di sosta delle navi in porto.
L’idea progettuale di realizzare un doppio tunnel dal porto in direzione dell’agro Nocerino-Sarnese, onde consentire un collegamento diretto con le grandi direttrici nazionali autostradali e ferroviario, sarebbe oltremodo funzionale con questi incrementi operativi della movimentazione dei container realizzati e realizzando da parte della SCT. I ritardi che si preannunciano sulla fine dei lavori della Porta Ovest faranno affiorare ancor più le carenze di cui soffre lo scalo salernitano, specie nel settore dei trasporti su rotaia. Continuare a ignorare il problema o rimandarne la presa in considerazione, onde individuarne possibili soluzioni, si configura come uno scarico di responsabilità o, ancor peggio, come una irresponsabile incapacità di programmare crescita e sviluppo del porto.