Le telecamere della RAI ieri hanno intervistato il centrocampista granata che ha raccontato la sua storia. Minala – come riferisce La Città – ha parlato del raggiro di cui è stato vittima: finti procuratori e impresari gli promisero un provino al Milan dietro pagamento di un cospicuo compenso. Fu una truffa consumata nei pressi della stazione Termini a Roma-
Soccorso dagli agenti della Polfer, Minala pianse a dirotto e raccontò la sua storia. La casa famiglia che lo accolse, la Vigor Perconti, lo indirizzò verso la Lazio e da lì è nato il provino. I problemi per Minala non erano finiti. Ad attenderlo la battaglia del pregiudizio. In tanti, per il suo aspetto fisico non credevano all’età. Sui social venne fatto passare per un anziano millantatore. Una diceria ingrandita a dismisura contro cui ha dovuto lottare e non poco
Di recente invece, e pure al cospetto delle telecamere Rai, ha ribadito la propria età che può esibire attraverso i documenti. E’ un under a tutti gli effetti.
Nell’intervista ha riservato anche un passaggio al papà recentemente scomparso. Il padre, che era da tempo malato, è morto in Africa e lui ha preferito pregare da lontano. Incalzato dalla società, pochi giorni prima della sfida alla Ternana, ha preferito non raggiungere il Camerun. Ha onorato, invece, la memoria del genitore giocando all’Arechi.
Una prestazione, in verità, non all’altezza del suo consueto rendimento ma con tante attenuanti. Minala è un punto fermo per Bollini, un calciatore al quale l’allenatore difficilmente rinuncia, perché ha struttura fisica e svetta nei duelli aerei. Può giocare anche in tandem con Della Rocca e Bollini ci sta provando.
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