“In questo delicato contesto – sottolinea Patrizia Spinelli, segretaria provinciale della Feneal Uil – si inserisce l’aggravio delle difficoltà derivanti da una macchina burocratica lenta e farraginosa che penalizza ancora di più imprese e lavoratori. Come nel caso dei mancati versamenti contributivi che hanno originato l’intervento dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL). Su sollecitazione delle Organizzazione Sindacali Nazionali di Categoria dell’Edilizia, l’INL ha raccomandato (con una circolare inviata lo scorso 10 agosto ai propri uffici territoriali) la trasmissione di informazioni tempestive alle Casse Edili in merito alle evasioni accertate”.
“L’INL – continua Spinelli – ha invitato i propri ispettori (indipendentemente dalla adozione degli eventuali provvedimenti sanzionatori in materia) ad attivare la puntuale comunicazione alle Casse Edili di tutti gli elementi necessari alla corretta quantificazione dei versamenti omessi al fine di consentire il recupero della contribuzione dovuta in favore degli operai. L’obiettivo è scongiurare il mancato versamento di somme non dichiarate e, quindi, non quantificabili nei calcoli inerenti alle istruttorie per il rilascio del Durc. Senza contare, ovviamente, il danno enorme per i lavoratori”.
Poichè è bene ricordare che le somme da accantonare si riferisce ad una parte del salario dei lavoratori, un diritto acquisito con anni di lotte e rivendicazioni salariali.
“La spinta impressa alla velocizzazione della macchina burocratica-amministrativa attraverso il coinvolgimento delle Casse Edili nelle procedure di rilascio del Durc (utilizzando le opportunità offerte dalle piattaforme digitali) – evidenza ancora Spinelli – corre il rischio di essere gravemente danneggiata da fenomeni di evasione contributiva in quanto non si può procedere ad accertamenti cantiere per cantiere. Va sottolineato che la modifica intervenuta nella redazione del Durc proprio dal punto di vista delle dichiarazione di congruità del numero di operai riferita ad ogni singolo cantiere (non più individuabile) è senza dubbio un elemento di criticità. Come pure il nuovo profilo del Durc in caso di opere private, che fa riferimento solo all’inizio dei lavori (con un allegato alla Scia) e non anche alla fase di ultimazione delle opere ed alle manutenzioni ordinarie”.
“Le soluzioni – conclude Spinelli – a queste problematiche non mancano. A cominciare dalla necessità di attivare una banca dati on line per incrociare i dati Inps e Casse Edili. Resta fondamentale, in ogni caso, il rispetto della congruità del numero di operai necessari alla realizzazione dell’opera privata con un atto di responsabilità del direttore dei lavori”.
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