Con la sua squadra, si è confrontato con i cittadini e, con molta umiltà, ha raccontato i fatti e gli accadimenti di questi anni della sua amministrazione smentendo, con carte alla mano, le chiacchiere messe in giro solo per motivi strumentali. Il primo cittadino si è soffermato sulla situazione debitoria confermando i milioni di euro che si stanno pagando per: fornitori, energia elettrica e contenziosi. Finanche il soprano Katia Ricciarelli ha ottenuto il suo compenso da questa amministrazione. Si tratta di tutti impegni pregressi e mai onorati.
Sulla situazione politica il sindaco è stato anche più duro, senza nascondere la possibilità che l’amministrazione da lui guidata possa concludersi prima del tempo, ciò perché quattro consiglieri sono passati all’opposizione ed un quinto non si comprende bene cosa voglia fare. “Sono loro – dice – ad aver tradito il patto con i cittadini solo per interessi personali. I gruppi all’interno della maggioranza si sono creati sin dal nostro insediamento con l’obiettivo di dettar legge, ma io non ho mai ceduto ai ricatti e quando non hanno ottenuto ciò che chiedevano, si sono dimessi per poi passare in minoranza.
Uno di loro ha addirittura promesso il sostegno all’amministrazione se fosse stato indicato come il prossimo candidato sindaco”. Dunque, personalismi e presenzialismo alla base di una possibile caduta di Pisapia con il successivo arrivo di un Commissario. Cosa significherebbe per i cittadini? “Servizi bloccati (come il trasporto scolastico e la mensa); blocco sicuramente di tutte le attività per due ann e l’impossibilità per Pellezzano di poter accedere a finanziamenti della programmazione europea 2014/2020 sia per i FESR che per il PSR; aumento delle tasse e disagi per la comunità”.
La stangata finale è arrivata sulla questione immigrati. Pisapia è riuscito a bloccare, almeno per il adesso, l’arrivo di extracomunitari minori e non, che avrebbero dovuto essere allocati in tre case famiglia a Capezzano. “Non ho fornito nessun assessore di mandato rispetto a questa situazione – spiega – Eppure ho saputo che c’è chi è andato in Prefettura a mio nome per l’insediamento di via Acqua del Corvo. Ho, quindi, richiesto accesso agli atti e, dalle carte in mio possesso, è emerso che nell’associazione deputata al servizio di pulizia di quella struttura appaiono nomi di parenti stretti di due ex assessori. Su questo andremo avanti. Noi la concretezza la dimostriamo con carte e fatti e su questi ci siamo sempre basati senza accettare compromessi o ricatti. Saranno i cittadini a valutare: operato, professionalità, competenze e componente umana di tutti, ricordando chi è stato a tradire la loro buona fede!”.
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