“Stiamo parlando di ordini di servizio, atteggiamenti minatori, o soverchiazioni verbali tutte tendenti a diminuire e in alcuni casi a dileggiare la professionalità e l’autonomia decisionale degli infermieri. Spesso si assiste, come già è accaduto, all’emanazione di ordini che individuano l’infermiere quale sostituto dell’operatore socio sanitario, intimandogli di fornire prestazioni non aderenti al profilo professionale proprio dell’infermiere, quali assistenza alberghiera, chiusura dei rifiuti ospedalieri trattati, trasporto degenti verso e dalle unità diagnostiche, pulizia di ambienti comuni ed unità abitativa dei pazienti.
Tutto questo non è più tollerabile”, ha scritto Tomasco nella lettera indirizzata ai vertici di “Ruggi” e Asl. “Gli infermieri sono diventati sempre più preparati e competenti e contribuiscono ad un miglioramento effettivo nel campo della pratica clinica, della cura e dell’assistenza alla persona. Tali assunti sono stati a più riprese fatti propri dall’autorità giudiziaria, che con numerose sentenze ha affermato con forza che l’infermiere non può essere demansionato”.
Da qui la richiesta dell’apertura di un tavolo di crisi sul caso. “Ai manager della sanità salernitana chiedo: volete avere alle vostre dipendenze degli infermieri demotivati, demansionati e tartassati, oppure, nell’ottica di un continuo miglioramento delle prestazioni sanitarie da offrire all’utenza, dei professionisti seri e preparati che si occupino dell’assistenza di qualità al paziente?
E’ proprio con questo spirito costruttivo che vi chiediamo di instaurare un tavolo di crisi che abbia il compito di monitorare gli episodi di devianza che abbiamo avuto di osservare, con sempre maggiore insistenza, nel medio lungo periodo, nonché di attivare tutte quelle forme di tutela della professione e della professionalità delle migliaia di infermieri che con senso di sacrificio ed abnegazione concorrono, giornalmente, a rendere sempre più fruibile l’offerta sanitaria da parte del cittadino utente”, ha continuato Tomasco. “Diversamente, saremo costretti, come Uil Fpl provinciale, a tutelare le professionalità presenti nelle vostre aziende nelle dovute sedi giudiziarie”.
SOLO GLI INFERMIERI?