Ad accompagnare i consiglieri regionali della commissione Trasparenza oltre al direttore dell’istituto penitenziario Alfredo Stendardo c’erano il responsabile medicina penitenziaria dell’Asl Sa Adamo Maiese, il direttore sanitario del carcere Giovanni Di Cunzolo e il responsabile Opg Antonio Pagano. ”La struttura, la cui progettazione risale agli anni cinquanta ospita circa 500 detenuti di cui 60 sono donne, potrebbe ospitarne massimo 280, fino ad otto persone stipati in una cella di pochi metri quadrati”, si legge in una nota nella quale si dice che a fronte di una situazione di sovraffollamento sono ”solo 5 medici, un dirigente sanitario con un contratto di solo tre ore giornaliere, un responsabile Sert e sette infermieri per una popolazione carceraria che richiederebbe almeno il doppio degli operatori”.
Per la commissione anche la polizia penitenziaria è sottorganico. ”In particolare abbiamo registrato criticità per le visite specialiste di cui i ristretti hanno più urgenza, urologia e ortopedia ma anche quelle cardiologiche, tempi lunghi anche per una visita ginecologica. Nella struttura manca un reparto di primo soccorso e un centro diagnostico terapeutico, esiste un reparto superamento Opg ma non viene aperto e reso fruibile per mancanza di risorse e personale. Come per le altre strutture carcerarie che abbiamo visitato ci sono problemi per l’approvvigionamento di alcune tipologie di farmaci”, prosegue la nota.
(Fonte ANSA)
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