Tra questi spicca quello che è considerato il big killer numero uno: il cancro al polmone. Un tipo di tumore tra i più devastanti e diffusi, che è da solo la maggiore causa di morte per neoplasia a livello globale. Le stime parlano di oltre 1,6 milioni di su un totale di circa 1,8 milioni, la stragrande maggioranza dunque. Nel 2016, in Europa, sono stati stimati circa 410.220 nuovi casi di cancro al polmone, pari all’11,9% delle diagnosi di tumore in generale. In Italia si parla di 41.300 casi.
A volte le sorti di un paziente dipendono anche dagli strumenti diagnostici, che non sempre sono all’altezza del compito. Come spiegano i ricercatori dell’UNISA, i metodi diagnostici attualmente impiegati, basati principalmente su analisi strumentali (TAC, PET ecc.) e identificazione di marcatori tumorali sono spesso invasivi, costosi e, soprattutto, nel caso dei biomarkers del tutto aspecifici, dato che il loro livello tende ad aumentare in modo indiscriminato in molti tipi di tumore. Ecco pertanto come la scoperta di marcatori specifici e selettivi divenga un bisogno sentito e diffuso. Non a caso proprio su questo aspetto si è concentrata negli ultimi anni la ricerca del Dipartimento di Farmacia (DIFARMA) dell’Università di Salerno.
La scoperta del biomarcatore
«Dall’idea dei ricercatori DIFARMA, Aldo Pinto, Rosalinda Sorrentino, Rita P. Aquino e Michela Terlizzi, è nata la ricerca per un biomarcatore specifico del tumore al polmone, brevettata nel 2014 con brevetto esteso in vari Paesi nel mondo fino al 2016, alla base della nascita di ImmunePharma srl, spinf-off universitario. Lo spin-off, incubato dal DIFARMA, comprende varie professionalità, la maggior parte giovani ricercatrici precarie con competenze farmacologiche e farmaceutiche, oltre il dr. Antonello Saccomanno, CFO dello spin-off», si legge nella nota UNISA.
«Mission di ImmunePharma è la produzione di anticorpi, kit e device per diagnosi e prognosi del cancro polmonare, partendo dalla scoperta di specifiche sequenze necleotidiche e peptidiche in grado di modulare l’attività della pathway molecolare coinvolta nel complesso dell’inflammosoma nel carcinoma polmonare.
La scoperta rappresenta anche la base per poter sviluppare in futuro farmaci specificamente mirati all’inibizione della pathway e aprire nuovi scenari nella terapia farmacologica del cancro al polmone».
ImmunePharma si è reso protagonista del congresso internazionale della European Respiratory Society tenutosi a Milano dal 9 al 13 settembre, presentando i risultati dei primi passi dello sviluppo di un test per la diagnosi di cancro polmonare. La dott.ssa Sorrentino, ricercatore UNISA e CEO ImmunePharma, ha animato una conferenza stampa con opinion leaders insieme ai pneumologi Claudio Donner (Presidente Fondazione Mondo Respiro) secondo cui «il test diagnostico potrebbe rappresentare una soluzione per i soggetti a rischio come i pazienti affetti da BPCO e i forti fumatori» e prof. Paolo Zamparelli (Presidente Fondazione Giuseppe Moscati Sorrento Onlus) secondo cui «il test sviluppato a Salerno potrebbe rivoluzionare l’approccio al tumore polmonare, perché ha caratteristiche di specificità e sensibilità tali da poter fornire una diagnosi precoce su vasta scala».
Il test diagnostico
Questo test è in fase di sviluppo e «si basa sull’individuazione di una proteina della famiglia delle caspasi, che in base alla scoperta dei ricercatori DIFARMA è presente in concentrazioni 5 volte superiori nei pazienti con tumore al polmone e non presente in altri tipi di tumore, sia solidi che liquidi, sino a ora testati. Il test che ne deriva è basato su un saggio biochimico altamente selettivo e specifico, la cui accuratezza sfiora il 95%, da eseguire dopo un semplice prelievo di sangue, che quindi risulta di facile esecuzione in comuni centri diagnostici. Il nuovo esame rappresenta lo strumento ideale per una diagnosi precoce, estendibile a larga fascia di popolazione, essenziale per diagnosticare e combattere il tumore al polmone nei primi stadi, aumentando il successo terapeutico e la possibilità di sopravvivenza.
La ricerca deve essere estesa a un numero notevolmente più elevato di soggetti entro il 2018 prima dell’effettiva industrializzazione e commercializzazione del device. A tal fine ImmunePharma è in partnership con la Dr. Safuan srl di Parma. I primi passi dell’accordo di collaborazione hanno già permesso di avviare le fasi preliminari all’industrializzazione del kit e contatti con aziende USA quali l’Inspirix Inc. per la futura commercializzazione e distribuzione».
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