Attaccano i Cinque Stelle: ‘è una pessima legge, c’è un po’ di rammarico’, dice Davide Casaleggio. Luigi Di Maio annuncia: ‘la partita si sposta alla Consulta con un nostro dettagliato ricorso’.
“Non mi piace assolutamente perché dopo il voto si aprirà una trattativa, ma non si saprà nemmeno se ci sono i numeri per una maggioranza”. Parla di “tragedia”, Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, ai microfoni di Lira Tv, citando la legge elettorale approvata dal Parlamento.
“Il problema è avere un sistema che consenta di governare – ha affermato – di sapere dopo il voto chi è il vincitore che si assume la responsabilità di governare”. “Con il sistema di oggi – ha sottolineato – dopo le elezioni non sapremo cosa succederà in Italia, chi governerà il Paese, una tragedia”.
“Il referendum costituzionale è stato perso per errori del Pd, di Renzi, come egli stesso ha ammesso di personalizzazione – ha aggiunto – la discussione sulle riforme andava impostata in maniera seria: una sola Camera, un Senato rivisitato, semplificazione estrema delle istituzioni e certezza di avere un governo dopo le urne”. “Abbiamo fatto un passo indietro di dieci anni – ha concluso – nei prossimi mesi, dopo il voto di marzo, l’Italia va verso un calvario”.
Ecco i capisaldi del Rosatellum bis:
-MIX PROPORZIONALE E MAGGIORITARIO: la legge elettorale prevede una quota del 64% di collegi plurinominali proporzionali e del 36% di collegi uninominali maggioritari.
– CIRCOSCRIZIONI: sono 20 per il Senato, una per ogni regione, e 28 quelle della Camera.
– COLLEGI: Alla Camera i 630 seggi sono così assegnati: 232 in collegi uninominali, di cui 6 per il Trentino Alto Adige, 2 per il Molise, 1 per la Valle d’Aosta; i restanti deputati saranno eletti in collegi plurinominali (circa 65 in tutto), 12 nella circoscrizione Estero. Al Senato i 315 seggi saranno assegnati 102 in collegi uninominali, di cui 1 per il Molise, 1 per la Valle d’Aosta. I restanti senatori saranno eletti in 207 collegi plurinominali, 6 nella circoscrizione Estero. Il Rosatellum bis assegna al governo la delega per ridisegnare i collegi.
– SOGLIE DI SBARRAMENTO: i partiti e le singole liste che vogliono accedere in Parlamento devono ottenere almeno il 3% dei voti validi su base nazionale, sia alla Camera che al Senato. Per le coalizioni la soglia sale al 10%, sempre su base nazionale. C’è poi la soglia dell’1% valida per i partiti in coalizione che consente di ripartire i voti ottenuti dalla lista alla coalizione stessa. Sotto questa soglia i voti vanno dispersi.
– PLURICANDIDATURE: sono consentite fino a un massimo di 5 pluricandidature nei listini proporzionali, non sono invece consentite pluricandidature nei collegi uninominali. È invece consentita la candidatura dello stesso candidato in un collegio uninominale e nei collegi plurinominali, anche in questo caso fino a un massimo di cinque.
– LISTINI: i listini per il proporzionale sono molto corti: non possono contenere un numero di candidati inferiori a 2 e superiori a 4.
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