“Occorre abbandonare il concetto di “terapia” e insistere sulla parola “gioco” – spiega la dott.ssa Rosa Mandia, responsabile del progetto – in modo da comprendere quali sono gli interessi dei bambini autistici, al fine di offrire rinforzi positivi che vengano realmente percepiti come tali; attraverso la condivisione di un’attività davvero gratificante incrementando le capacità di relazione tra gli stessi”.
“In via del tutto sperimentale – continua – abbiamo invitato un gruppo di genitori a seguire questo modello di approccio naturale che è stato accolto con vero entusiasmo, per cui ci sentiamo pronti a metterlo a disposizione dell’intera cittadinanza affinché tutti i bimbi possano usufruire di questo meraviglioso spazio ludico, gestito con la presenza di diverse figure professionali tra cui psicologi, educatori e pedagogisti. Il solo pensiero che “la vita è un gioco” porta a giocare con essa anche nei momenti difficili attraverso opportuni passaggi per manifestare il meglio di sé, cercando di ottenere ciò che più si desidera sia nel bene che nel male; è questa la regola del gioco ed è quello che noi auguriamo a tutti i genitori che faranno parte di questo progetto”.
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