A riportare i passaggi dell’ultima messa di fra’ Gigino il quotidiano Le Cronache oggi in edicola. Lacrime ed applausi scroscianti hanno segnato la sua ultima celebrazione in terra metelliana con anche un piccolo momento di imbarazzo per gli altri frati presenti al momento dell’Eucarestia quando tutti i presenti si sono riuniti in una fila interminabile per riceverla esclusivamente dalle mani di padre Luigi Petrone.
Il momento più toccante della cerimonia è stato il discorso di Luigi Cremone, stimato medico «Ho sentito di padre Giggino che era un imprenditore, di tutti questi nessuno lo conosceva, io dico: è vero. E’ un imprenditore delle anime, è stato l’unico a portare così tante persone alla fede. Caifa ha fatto testimonianze false contro Cristo ma Cristo disse “padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”, io dissi a te “padre rimetti i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”, noi il 29 maggio abbiamo festeggiato gli ammalati, padre Luigi invitò tutti ma nessuno del clero di Cava venne a salutare la reliquia di Santa Agata, qui prevale l’invidia, invidia che ha creato il diavolo.
Io vengo a salutare padre Luigi da parte dei miei ammalati. Ieri mi hanno regalato i salmi e la preghiera dei giorni, stamattina ho aperto la preghiera dei nostri giorni ed ho pescato il salmo 64 “il castigo dei calunniatori”.
E tu sei stato callunniato. Te ne vai dal mio paese padre, mancherai a me e alla gente, sei un uomo coraggioso, a volte sei uscito fuori dal seminato, come tutti, ma solo un padre di famiglia sa quanto vuole bene ai suoi figli. Sei arrivato povero e te ne vai da povero, ma hai arricchito tutti quanti noi».
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