Il tavolo di presidenza, che dà le spalle allo specchio acqueo interno al porto, sono seduti il Comandante della Capitaneria Menna, l’assessore comunale all’urbanistica De Maio e la consigliera Mondany, la responsabile-infrastrutture dell’Autorità portuale Valentino, la dirigente di Istituto Novi, il presidente dell’associazione promotrice, Testa; il neo presidente nazionale dell’Associazione Italiana Armatori Trasporto Pubblico Salvatore Gambardella.
Proprio mentre quest’ultimo prende la parola a mare alle sue spalle, ed in pieno bacino di evoluzione, una delle imbarcazioni della corporazione-piloti del porto si accosta ad un grosso ostacolo galleggiante ed inizia una faticosa ma indispensabile opera di recupero. Siamo al centro dell’area ricompresa tra il molo Manfredi (dove sorge la fluente stazione marittima disegnata da Zaha Hadid) e la testata del molo III Gennaio che il 5 novembre vide lo sbarco di 401 migranti e 26 salme di giovanissime africane.
Issate al bordo la grossa rete e la pedana in legno a cui era vincolata e che le permetteva di galleggiare, la pilotina con i suoi due membri di equipaggio si è subito diretta verso l’ormeggio per lo scarico a terra. Se non fossero state tolte dal mare, la rete ed il suo supporto avrebbero rappresentato un serio pericolo per le imbarcazioni che solcano quella parte di porto: pescherecci, traghetti, tutte le unità marittime delle forze dell’ordine, imbarcazioni private. La Capitaneria ha avviato l’indagine per risalire ai proprietari e per comprendere l’origine del gesto (inconsapevole perdita di carico o volontarietà).
Fonte La Denuncia.it
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