A provocare tale duro avvertimento da parte della Fifa è stata la proposta di ripetere le elezioni per la presidenza federale, tenutesi nel maggio scorso, avanzata dal Consiglio superiore dello sport (CSD). Recentemente, il CSD ha infatti presentato al Tribunale amministrativo dello Sport (TAD) un ricorso per la revisione, che non solo è stato ammesso da questa corte. Sulla base delle intercettazioni dell’Operazione Soule, il Tribunale amministrativo dello Sport ha anche emesso una risoluzione favorevole alla ripetizione dell’intero processo elettorale che è stata inviata al Consiglio di Stato, l’organismo che deve alla fine decidere se si terranno o meno nuove elezioni. In precedenza, il TAD aveva respinto l’impugnazione richiesta da Jorge Pérez.
Per la Fifa la posizione del CSD è un’ingerenza del governo che mette a rischio l’autonomia della Federazione ed è una grave violazione dei propri statuti, che porterebbe alla sospensione. “Ogni membro deve gestire i propri affari in modo indipendente e assicurare che non vi siano interferenze da parte di terzi nei loro affari”, secondo l’articolo 13 dello statuto Fifa. Ad oggi, a capo della Fef, c’è Juan Luis Larrea che è chiamato a fare le veci di Angel Maria Villar, sospeso dopo essere arrestato per corruzione ma formalmente ancora il presidente con mandato fino al 2020. Le nuove elezioni chieste dal governo comporterebbero invece la definitiva uscita di scena di Villar. Già alla vigilia degli Europei 2008 la partecipazione della Spagna fu a rischio per il conflitto fra il governo Zapatero da un lato e la Federcalcio iberica sulla data delle elezioni federali.
Secondo ‘El Pais’, dovessero le Furie Rosse essere escluse dal Mondiale, potrebbe essere ripescata l’Italia, seconda nel girone di qualificazione vinto dalla squadra di Lopetegui. E dunque la Figc seguirà con attenzione lo sviluppo degli eventi, come del resto si sta facendo con la situazione del Perù, altra federazione che ha ricevuto lo stesso avvertimento dalla Fifa.
Fonte Repubblica
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