E’ quanto ha affermato la Presidente del Consiglio Regionale della Campania, Rosa D’Amelio, nella conferenza stampa, tenuta, stamani, nella sede consiliare, per l’iniziativa “Facciamo un Pacco alla Camorra”, un cesto natalizio realizzato con i prodotti provenienti dai beni dalle terre confiscate alla malavita e promosso nell’ambito dell’iniziativa del consorzio Nuova Cooperazione Organizzata (Nco), in collaborazione con il Comitato don Peppe Diana e Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie.
Alla conferenza stampa hanno partecipato i consiglieri regionali Antonio Marciano (Pd), Questore alle finanze del Consiglio regionale, Carmine Mocerino, Presidente della Commissione Speciale Anticamorra e Beni confiscati, Vincenza Amato (Pd) e Vincenzo Viglione (M5S), rispettivamente Vice Presidente e Segretario della Commissione Speciale Anticamorra, Tommaso Malerba (M5S), Geppino Fiorenza, Fabio Giuliani e Giuliano Ciano, delle associazioni promotrici dell’iniziatica che punta a sostenere il riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata, con una nuova forma di sviluppo, sostenibile e inclusiva, capace di creare concrete occasioni occupazionali, innanzitutto per i giovani e i soggetti deboli, valorizzando, al contempo, le eccellenze del territorio campano e costruendo reti di economia legale.
“La camorra ha tanti volti e tante modalità di espressione e noi dobbiamo contrastarla in mille modi, tra essi c’è l’impegno concreto a sostegno delle associazioni e delle cooperative che agiscono nella gestione dei beni confiscati alla camorra e che riutilizzano le terre sottratte alla criminalità organizzata per destinarle all’agricoltura e alla produzione di prodotti del nostro territorio e per creare nuovo lavoro. In questa ottica, la legge sull’utilizzo dei beni confiscati è importante e va nella direzione di garantire una maggiore trasparenza e partecipazione nella gestione dei bei confiscati.
Altro tema fondamentale è quello del concreto sostegno ai figli delle vittime della camorra e, per tale finalità, abbiamo presentato, insieme con il collega De Pascale, una proposta di legge che istituisce il Fondo regionale a ciò dedicato e mette in campo un concreto strumento per far fronte ad un’altra grave problematica legata al contrasto della camorra e a favore della cultura della legalità” – ha sottolineato il consigliere regionale del Pd e questore alle finanze del Consiglio regionale, Antonio Marciano.
“Ringrazio tutti coloro che ci hanno accompagnati in questa iniziativa e tutte le forze politiche che hanno collaborato alla nuova legge sui beni confiscati che spero presto sarà approvata dal Consiglio regionale – ha detto Carmine Mocerino, Presidente della Commissione Speciale Anticamorra e beni confiscati, che ha aggiunto: “la legge in tema di riordino dei beni confiscati, a giorni, arriverà in Consiglio regionale e spero che ottenga la stessa unanimità ottenuta in Commissione. È trascorso un anno dall’ultima volta in cui abbiamo tenuto questa iniziativa del ‘Pacco alla camorra’ e, allora, avevamo preso un impegno che tutte le forze politiche del Consiglio regionale hanno mantenuto”.
“Siamo felici di ospitare questa iniziativa che è un segnale di vicinanza verso chi opera nel contrasto alla lotta alla criminalità, facendo impresa legale e sana. È anche un modo per stare vicino alle tante associazioni che lavorano per il contrasto alla criminalità per valorizzare la cultura della legalità” – ha detto Vincenza Amato, Vicepresidente della Commissione Speciale Anticamorra e beni confiscati – lo facciamo anche quest’anno – ha aggiunto – in un momento particolare in cui i fenomeni delle sparatorie che, purtroppo imperversano nei nostri territori, sono ancora di più un richiamo alla responsabilità di tutti”.
“Lavoriamo intensamente su nuova idea di contrasto alla camorra e alla criminalità organizzata, che parte da nuove forme di economia e da nuove opportunità occupazionali che possono nascere grazie all’utilizzo dei beni confiscati alla camorra – ha detto Vincenzo Viglione, Segretario della Commissione Speciale Anticamorra e bei confiscati -, il fenomeno criminale non riguarda solo le ‘stese’, ma anche e soprattutto l’economia, che troppo spesso arruola giovani disoccupati e feriti dal disagio economico e sociale del nostro territorio, in cui c’è una forte mortalità di imprese e gravi perdite di posti di lavoro, e, quindi, una forte correlazione tra la camorra e l’economia ed occorre investire sempre di più nel settore dei beni confiscati affinchè siano volano di nuova impresa e nuovo lavoro”.
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