La risposta è nei numeri, nei 26 punti in classifica nella posizione più vicina alla zona rossa per non retrocedere a quella per i play off. Lo avevamo detto fin da subito mentre tanti saltavano sul carro del nuovo mister: Colantuono è un buon allenatore ma in campo vanno i calciatori e le partite si vincono segnando un gol più degli avversari. Pensieri scontati ma che a Salerno diventano la miccia per accendere polemiche e tensioni. E mentre in città infuria il dibattito alla ricerca dei responsabili e la società annuncia rivoluzioni da gennaio c’è solo una strada da seguire dopo un girone d’andata appena sufficiente rispetto ai primi due anni di B del duo Lotito-Mezzaroma.
La parola chiave è chiarezza. Chiarezza di idee e obiettivi. Chiarezza progettuale e di budget. Se realmente si vogliono raggiungere i plau off servono i calciatori. Un difensore, un centrocampista di qualità ed un attaccante in grado di assicurare almeno 10 gol nel girone di ritorno. Bocalon, Rodriguez, Rossi e Sprocati hanno fatto quel che hanno potuto. Non basta. E’ passato un intero girone e siamo ancora alla ricerca del modulo giusto. Nel frattempo Lotito fa l’imprenditore, lancia messaggi chiede, non si sa bene cosa, dicendo di aver dato e di non aver ricevuto nulla in cambio. Nel gioco delle parti chi perde sono sempre i tifosi quelli che ci mettono la passione, i soldi e il coraggio di seguire la squadra fin in Sicilia a metà settimana in un orario assurdo.
Orario serale che certifica il fallimento di una Lega di B piegata su se stessa e su logiche televisive improponibili mentre il mondo va avanti. Nessuno dei signori del vapore ha pensato alla gol tecnology anche in B. Quello di Bocalon era gol ma forse a qualcuno fa comodo tenere la tecnologia fuori dal rettangolo verde per poter alimentare chissà quali e quanti interessi
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