plastica) prodotti da un’azienda del Beneventano che li realizzava con sostanze coloranti
non conformi alle legge e altamente nocive per i consumatori.
Le analisi chimico-fisiche eseguite sui campioni prelevati hanno ulteriormente avvalorato
l’effettiva pericolosità per la salute umana dei piatti sequestrati e il mancato rispetto della
specifica normativa di settore da parte di un deposito commerciale del Vallo di Diano, che li
deteneva, peraltro da anni operante in Padula nel campo dei casalinghi.
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