Sul suo corpicino, le petecchie, le classiche macchie emorragiche, che segnalano l’avvio di un processo di sepsi, ossia di diffusione del batterio nel sangue, da cui parte il completo sovvertimento dei parametri coagulativi e che fa da innesco alla progressiva insufficienza di tutti gli organi.
“Un processo, scrive il mattino attraverso le sue pagine online -difficilissimo da contrastare sul piano clinico e che col passare delle ore diventa purtroppo irreversibile e mortale nella maggior parte dei casi. Parliamo della famigerata Cid (Coagulazione intravasale disseminata) che è una delle possibili manifestazioni cliniche dell’infezione da Neisseria della meningite. All’ospedale di Nola, dopo i primi esami e di fronte al sospetto sempre più evidente che si trattasse di un caso di meningite, la neonata è stata trasferita d’urgenza all’ospedale Santobono di Napoli”
Nel pomeriggio, la piccola, è arrivata al pronto soccorso del Cotugno. E’ stata subito intubata le sono stati praticati i prelievi e i tamponi. Dal sangue, con tecnica Pcr di amplificazione genica, nell’arco di poche ore, intorno alle 18, è giunta la diagnosi. Si trattava certamente di infezione da meningococco.
“Sin dai primi istanti – chiude il mattino.it – la piccola era stata sottoposta alla Tac e agli altri esami che hanno escluso la diffusione del batterio al cervello. Si è dunque configurato il tipico quadro di meningite, evoluta però con una sepsi, una delle manifestazioni cliniche dell’infezione. Nella serata di ieri è insorto l’arresto cardiaco, avvenuto attorno alle 20.
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