Uno dei tunisini coinvolti, di Latina, avrebbe dovuto procurare ad Amri falsi documenti di identità per permettergli di lasciare l’Italia. I reati ipotizzati per i cinque arrestati sono addestramento e attività con finalità di terrorismo internazionale e associazione a delinquere finalizzata alla falsificazione di documenti e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Oltre agli arresti, l’operazione denominata “Mosaico” ha fatto scattare diverse perquisizioni nelle province di Latina, Roma, Caserta, Napoli, Matera e Viterbo.
Terrorismo: perquisizioni e 5 stranieri arrestati tra Napoli e Caserta
Su ordine della Procura di Roma, la polizia ha arrestato diverse persone riconducibili alla rete di Anis Amri, il tunisino autore della strage al mercatino di Natale di Berlino, ucciso a Sesto San Giovanni (Milano) il 23 dicembre del 2016. In carcere sono finiti quattro tunisini, che abitavano tra Napoli e Caserta, mentre a un palestinese 38enne, Abdel Salem Napulsi, già detenuto a Rebibbia è stato notificato l’ordine di arresto.
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