«I fondi europei come vedono Napoli e la Campania muoiono»: a lanciare la pesante accusa, durante una seduta del parlamento europeo, è il deputato finlandese Nils Torvalds. Lo riporta il sito web del Corriere del Mezzogiorno. In discussione c’era il Quadro Finanziario Pluriennale post 2020 e il parlamentare non ha lesinato critiche all’Italia e soprattutto al Mezzogiorno.
A replicare è stata l’eurodeputata Isabella Adinolfi del Movimento Cinquestelle. «Non muoiono – ha detto – ma sicuramente non godono di ottima salute. Che la Campania non figuri tra gli esempi europei virtuosi nell’impiego dei fondi europei, non è un mistero, né ci si può nascondere dietro un dito o, peggio, fare finta di niente. Ho sempre denunciato le modalità di gestione dei fondi europei da parte della Regione e la loro scarsa efficacia nella risoluzione dei problemi che si prefiggevano di risolvere».
La situazione continua ad essere critica. Qualcosa è stato fatto, ma non quanto si poteva secondo l’esponente M5s. «Molti dei fondi – continua l’Adinolfi – sono stati impiegati per aiutare le grandi imprese, mentre le piccole e medie imprese, vera ossatura dell’economia locale, non hanno ricevuto alcun tipo di aiuto. Inoltre è sotto gli occhi di tutti che il tasso di disoccupazione, specie quello relativo alla disoccupazione giovanile, è ancora troppo alto. Meno di una persona su due ha un posto di lavoro.
È un dato drammatico quello che emerge dal Regional Yearbook 2017 pubblicato da Eurostat, secondo il quale solo il 41,2% degli abitanti della regione ha un’occupazione. Inoltre ci sono enormi problemi legati al lavoro nero e all’economia sommersa. Poi c’è l’atavico problema del crimine organizzato e delle sue infiltrazioni, anche e soprattutto in ambito economico.».
Fonte CorrieredelMezzogiorno.it
Il problema principale sono i burocrati del sud Italia non tanto i politici. Sono assolutamente incapaci di interpretare le norme e di assumersi un minimo di responsabilità. Senza contare che se c’è bisogno di impegnarsi quel poco in più spariscono dagli uffici. L’importante per loro è arrivare a fine mese e chi se ne frega se poi quei soldi da utilizzare per la collettività saranno utilizzati.