Cinquanta, un hipster era letteralmente un amante del genere hard-bop. Parliamo quindi non solo di jazz,
ma di qualcosa in più. Di sonorità con un’enfasi ritmica più forte, che l’hard-bop prende direttamente dal
gospel e dal blues, e di ritornelli più accattivanti, proposti al pubblico in un formato più accessibile. Se siete
dei neofiti del genere, basta ascoltare artisti come Horace Silver, Lee Morgan, Jazz Messenger o Chick
Corea per farvi un’idea.
Con “The Hipster Project”, Angelo Gregorio (sassofono tenore e soprano) – insieme a Federico Mansutti
(tromba e flicorno), Julien Gillain (pianoforte), Nicolas Puma (contrabbasso) e Lucas Vanderputten
(batteria) – si pone un obiettivo ambizioso e semplice allo stesso tempo: presentare sul palco una
performance unica nel suo genere, trasportando il pubblico nelle atmosfere hard-bop della East Coast degli
anni Cinquanta. Già nel 2016, l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles ha ospitato la prima ed unica – ma
ancora per pochissimo – data live del progetto, e nell’estate dello stesso anno i musicisti di The Hipster
Project hanno girato il Friuli Venezia Giulia per un tour di 6 date.
Per apprezzare le performance in chiave hard-bop di Angelo e degli altri musicisti non occorre essere grandi
esperti del genere, ma solo amare la musica dal vivo ed essere aperti ad accogliere il bello che possono
regalare: in un certo senso, è sufficiente esser pronti a godersi l’esperienza a 360 gradi. Tra poco più di due
settimane, dal 3 al 6 maggio, the Hipster Project farà di nuovo tappa a Bruxelles per un tour di 3 tappe nei
locali jazz della “Capitale d’Europa”, che si prospetta già pieno di rivelazioni e sorprese. Sempre tenendo a
mente l’obiettivo chiave di “far conoscere” al pubblico la musica jazz e nello specifico il genere hard-bop,
uno degli eventi vedrà la partecipazione interattiva del pubblico, autorizzato ad interrompere letteralmente
le performance per fare qualsiasi domanda gli possa saltare in mente. Sarà una sfida ardua? Forse. Ma ne
varrà sicuramente la pena.
Lo stesso approccio avrà in un certo senso la sua anteprima in Italia – e più nello specifico a Salerno, il
prossimo 27 aprile, durante il Concerto Interattivo Pedagogico Culturale che si terrà presso la scuola
Piccole Orme, in via Luigi Guercio 464. Anche in questo caso, tutto il pubblico presente – questa volta più
“giovane”, dato che il progetto è pensato per ragazzi dai 10 ai 20 anni – potrà interrompere i musicisti
(Carla Piombino alla voce, Angelo Gregorio ai sassofoni, Julien Gillain all’organo, al pianoforte e al violino,
Nicolas Puma al contrabbasso e Lucas Vanderputten alla batteria) ogni volta lo riterrà necessario, per farsi
raccontare – nella loro lingua – la storia dello strumento che suonano, del suo ruolo nel mondo jazz e il
significato del “suonare insieme” ad altre persone. In questo modo i ragazzi, non solo avranno la possibilità
di avvicinarsi alla musica, ma potranno farlo approcciandosi a musicisti provenienti da Paesi diversi,
imparando ad ascoltare le esperienze degli altri in modo produttivo e critico, nel pieno rispetto sia per se
stessi che degli altri.
Il concerto è completamente gratuito, ma è necessario prenotarsi. Per farlo, basta chiamare il numero
3475318127.
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