Anche in Italia, assistiamo ormai alla fine di un mito che è stato quello della Politica.
Uso il termine con la maiuscola perché intendo fare riferimento a ciò che rappresenta nel discorso originario di Platone. E cioè un “ordine” capace, a giudizio del filosofo, di sostituirsi all’“ordine” caotico e divino, ovvero misterioso, dell’esistenza.
A chi nutra una qualche curiosità e interesse per la qual cosa, suggerisco di leggere, più delle altre, l’opera intitolata Il Politico (Πολιτικός).
Nell’opera, il filosofo distingue appunto tra l’ordine a suo dire logico e razionale della Politica e il ruolo e la funzione, potremmo dire semplificando il compito, del Politico. Nel discorso, Platone si serve essenzialmente di due metafore tratte dal mondo animale. La prima, ha a che fare con il maiale. Platone giudica insensato che il destino dell’uomo sia accomunato a quello del maiale, considerato già da lunga tradizione l’essere animale più spregevole.
Pertanto, ritiene che sia abbandonata la via relativa all’ordine naturale, che accomuna il destino fato o vita dell’uomo a quella del maiale. E così, indica una diversa via, quella della Politica, quella del discorso politico, traendo spunto da un’altra metafora del mondo animale. La metafora del pastore e del gregge. Nell’ambito dell’ordine della Politica, compito di ogni Politico diventa quello di condurre il proprio gregge così come fa il pastore.
E’ evidente ora, per chi non ne abbia smarrito del tutto il ricordo, che il pastore in effetti avesse comunque una qualche cura del proprio gregge, senza che sia necessario alludere alla fattispecie in cui di rado il pastore arrivasse addirittura a sacrificare se stesso per salvare il gregge. Fuori di metafora, è dunque altresì evidente che, anche qui in Italia, oggi la Politica rappresenta un “mito” scaduto. Mentre, la vita continua.
Il mito della Politica ha resistito fintantoché un altro mito non ne ha preso il sopravvento, e cioè, anche qui semplificando, il mito della cosiddetta Finanza globale. In questi giorni, in Italia, si discute di un’ipotesi di governo politico M5S-Pd. Sul piano che si diceva della politica, i due schieramenti hanno dimostrato in campagna elettorale di essere del tutto alternativi l’uno all’altro. Se un accordo di governo dovesse essere raggiunto, si potrebbe dire che siano mutate le condizioni, ma non quelle della Politica a cui si è sempre alluso, almeno da Platone in poi.
Se codesto accordo ci sia o ci sarà, dovremo necessariamente concludere che sono mutate le condizioni della vita. Ma almeno su questo, e cioè sul fatto che le condizioni della vita cambino, non abbiamo alcun dubbio.
Angelo Giubileo
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