La schiarita italiana arriva in un quadro segnato da incertezze sul fronte internazionale, con le nuove tensioni commerciali innescate dai dazi introdotti dagli Stati Uniti nei confronti delle importazioni di acciaio e alluminio di Unione Europea, Messico e Canada. Ieri Wall Street ha chiuso in calo mentre in avvio di giornata sono stati i listini asiatici ad accusare il colpo, con Tokyo che ha archiviato la seduta in flessione dello 0,14%.
Sul fronte valutario si mantiene debole l’euro nei confronti dle dollaro, con la divisa europea che non si discosta da quota 1,16 sul biglietto verde, a 1,1675, comunque in rialzo rispetto ai livelli di inizio settimana.
L’agenda dei dati macroeconomici di giornata offre pochi spunti ma molto preziosi. L’Istat comunica il dato definitivo sul Pil del primo trimestre, dopo che a maggio la stima preliminare dell’istituto di statistica era stata di +0,3%, in linea con la coda del quarto trimestre 2017, ma sotto comunque le attese di molti analisti. La nota dell’Istat sarà utile anche per analizzare l’andamento delle varie componenti, assenti nella stima preliminare, per andare più a fondo sulla composizone del dato.
Quotazioni del petrolio in calo, con i contratti sul greggio Wti con scadenza a luglio che cedono lo 0,2% a 66,89 dollari al barile. Scende anche il Brent dello 0,14% a 77,45 dollari. Stabile l’oro, sotto quota 1300 dollari l’oncia, a 1298.
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